È il 1917 Paul Éluard, il poeta e ambasciatore del surrealismo, incontra Gala, una donna che “amerà per tutta l’eternità come la luce fatale della [sua] nascita”. Anche dopo che la giovane donna sceglierà di stare con Salvador Dalì (1929), per il quale si separa ufficialmente dallo scrittore.
Nonostante questo, come dimostra la sua corrispondenza, Paul Éluard seguendo il suo cuore non riuscirà mai a slegarsi dal suo primo amore.
Ecco una delle lettere della loro intensa corrispondenza e che risale all’aprile del 1928:
“Mio caro amore, amore dolce,
Sono ancora sdraiato oggi. Ho appena fatto un sogno meraviglioso, uno dei sogni del giorno in cui le emozioni fisiche lasciano al risveglio tutta la parte del desiderio – e il desiderio che ci trascina, poi, da svegli, così simile al piacere del sogno. Ero sdraiato su un letto accanto a un uomo che non sono sicuro di poter identificare, ma un uomo sottomesso, sognante per sempre e per sempre in silenzio. Gli ho dato le spalle. E tu vieni a sdraiarti contro di me, innamorata, e mi baci le labbra dolcemente, molto dolcemente, e io ti carezzo sotto il vestito i tuo seni fluidi e viventi”.
[….]
Conclude il sogno e scrive ancora:
“Certo, il ritorno a Arosa non mi appare triste, non è un ritorno a Arosa, ma un ritorno a te, quindi, il mio amore. Pertanto, ho un solo desiderio: di vederti, toccarti, baciarti, parlarti, ammirarti, accarezzarti, ti amo…”.
Conclude poi la lettera con l’assoluta devozione del suo amore:
“In ogni caso, ciò che è, è che la vostra immagine non mi lascia per un minuto, vi amo in tutto: in tutta la carne, in tutto l’amore. Sono vostro marito per sempre”.