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Linee e Achromes di Piero Manzoni per la prima di Art Basel della Mazzoleni

P. Manzoni, Linea (frammento), circa 1959, ink on paper, 20x77 cm P. Manzoni, Linea (frammento), circa 1959, ink on paper, 20x77 cm
P. Manzoni, Linea (frammento), circa 1959, ink on paper, 20x77 cm
P. Manzoni, Linea (frammento), circa 1959, ink on paper, 20×77 cm

Un progetto interamente dedicato a Piero Manzoni (1933–1963) per la prima della galleria Mazzoleni ad Art Basel (Basilea). Dopo aver preso parte a quattro edizioni di Art Basel Hong Kong e a due di Art Basel Miami, Mazzoleni approda ora nella fiera più prestigiosa del panorama globale dell’arte, dal 15 al 18 giugno 2017.

Piero Manzoni è considerato come uno degli artisti più influenti del XX secolo. Conosciuto per il suo spirito radicale e ludico, Manzoni ha trasformato il linguaggio dell’arte europea e stimolato parte della successiva ricerca internazionale anticipando molte correnti tra cui l’Arte Concettuale. In fiera saranno presenti opere delle due “serie” più note dell’artista, gli Achromes (1957-1963) e le Linee (1959-1963). Questo progetto riprende Piero Manzoni. Achromes: Linea Infinita, l’acclamata esposizione dedicata all’artista nello spazio londinese della galleria, nonché la prima ad analizzare la relazione tra questi due grandi “cicli” artistici del suo lavoro.

P. Manzoni, Achrome, 1960, 70x51 cm
P. Manzoni, Achrome, 1960, 70×51 cm

Riportare l’attenzione su gli Achromes e le Linee in occasione di Art Basel, consente a Mazzoleni di proseguire la riflessione sulla fascinazione di Manzoni per l’idea di “infinito”, un concetto che l’artista esplora in entrambe le “serie”. Dal 1959, infatti, Manzoni cerca di concretizzare l’infinito, come poi confermato anche nel suo testo Libera dimensione (1960): “Questa superficie indefinita (unicamente viva), se nella contingenza materiale dell’opera non può essere infinita, è però senz’altro infinibile, ripetibile all’infinito, senza soluzione di continuità”.

Le Linee sono le prime opere tridimensionali concepite dall’artista per superare la bidimensionalità della pittura, caratteristica considerata da Manzoni e dai suoi contemporanei un’antiquata restrizione. La prima Linea è realizzata nella primavera del 1959 e consiste in un foglio di carta rettangolare su cui è “dipinta” una linea nera orizzontale; successivamente l’artista crea Linee più lunghe tracciate su fogli poi arrotolati e chiusi in cilindri con un’etichetta che indica la lunghezza e la data di creazione dell’opera. Un esemplare di questa serie – raramente esposto – Linea di lunghezza infinita (1960) sarà presente in mostra accanto a un altro esempio, Linea m 19,41 (1959). Opere per le quali “l’unica dimensione è il tempo”, come scriveva lo stesso Manzoni.

P. Manzoni, Linea m 19,41, 1959, 31x6 cm
P. Manzoni, Linea m 19,41, 1959, 31×6 cm

Negli stessi anni Manzoni lavora alla serie Achrome, un termine traducibile come “incolore”, “neutro”. Le opere incluse in questo “ciclo” consistono in lavori prevalentemente privi di colore, eseguiti con una straordinaria varietà di materiali come caolino, tele cucite, sassi, pallini di polistirolo espanso, fibra artificiale e vernice fosforescente. La neutralità e la semplicità compositiva di alcuni materiali sottolineano la possibilità di ripetizione e aggregazione senza fine, elementi che quasi come atomi si uniscono e si espandono all’infinito. In fiera verranno presentati Achromes in tela grinzata e caolino, e in pannocucito, oltre a un insolito lavoro datato 1960 che combina quadrati di tela cucita con pezzi di vetro.

Mazzoleni a Art Basel
Piero Manzoni: Achromes / Linee
15 – 18 giugno 2017
Stand C8

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