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Nan Goldin. The Ballad of Sexual Dependency

Nan Goldin, Trixie on the cot, New York City 1979. © Nan Goldin Nan Goldin, Trixie on the cot, New York City 1979. © Nan Goldin
Nan Goldin, Trixie on the cot, New York City 1979. © Nan Goldin
Nan Goldin, Trixie on the cot, New York City 1979. © Nan Goldin

Nan Goldin. The Ballad of Sexual Dependency, una mostra a cura di François Hébel. Inaugurazione il 19 settembre presso La Triennale di Milano.

Il Museo di Fotografia Contemporanea presenta, per la prima volta in Italia, The Ballad of Sexual Dependency della fotografa statunitense Nan Goldin (Washington, 1953), a cura di François Hébel presso il Palazzo della Triennale di Milano.

>> La mostra si prefigura come un diario visivo autobiografico e universale sulla fragilità degli esseri umani, che racconta di vita, sesso, trasgressione, droga, amicizia, solitudine. Un work in progress avviato agli inizi degli anni Ottanta, riconosciuto tra i capolavori della storia della fotografia.

Lo sguardo di Nan Goldin abbraccia ogni momento della propria quotidianità e del proprio vissuto. L’artista fotografa se stessa e le travagliate vicende dei suoi compagni, nella downtown di Boston, New York, Londra, Berlino, tra gli anni ’70 e ’80.
L’istinto è il tratto distintivo della sua poetica, incurante della bella forma, che va oltre l’apparenza, verso la profonda intensità delle situazioni, senza mediazione alcuna.

Nan Goldin ha creato un genere: studiate, utilizzate e imitate in tutto il mondo, le sue immagini sono un modello rimasto intatto fino a oggi.

>> L’esposizione è costituita da una scenografia ad anfiteatro che accoglie il pubblico e consente la visione dell’opera, un video che viene proiettato ogni ora.

Completano l’esposizione materiali grafici e alcuni manifesti originali utilizzati per le prime performance di Nan Goldin nei pub newyorkesi.

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