Una città misteriosa ritenuta fondata da Alessandro Magno è stata scoperta dagli archeologi britannici in Iraq.
Incredibile scoperta archeologica: avvistata grazie ai droni in Iraq una città fondata da Alessandro Magno 2.000 anni fa, abbandonata e sepolta. Manufatti greci, tra cui monete e statue, sono stati ritrovati nel sito. Le statue greche suggeriscono che la città fosse un insediamento molto ricco e sofisticato.
>> Qalatga Darband nel nord dell’Iraq per più di di 2.000 anni è stata una città perduta. L’area precedentemente territorio di guerra è appena diventata abbastanza sicura per eseguire scavi.
John MacGinnis, archeologo responsabile del programma di formazione per la gestione del patrimonio emergente in Iraq, finanziato dal governo, ha dichiarato che la città risale al primo e secondo secolo a.C.
Quando le immagini sono state studiate la squadra ha trovato contorni di un grande edificio rettangolare nascosto sotto campi di grano e orzo: “Dove ci sono mura sotterranee, il grano e l’orzo non crescono così bene, quindi ci sono differenze di colore nella crescita delle colture“.
Qalatga Darband è stata costruita sul percorso che molto probabilmente Alessandro Magno ha percorso nel 331 aC andando incontro alla battaglia con Dario III di Persia, prima di sconfiggerlo nella battaglia di Gaugamela.
Le statue delle divinità greco-romane e delle tegole in terracotta mostrano una forte influenza greca, indicando che i suoi primi abitanti erano veterani delle campagne di Alessandro.Oggi, quasi 2.000 anni dopo la morte del grande guerriero, gli archeologi ritengono che la città sia stata finalmente stata ritrovata, in Iraq.
Gli esperti notarono prima gli antichi resti (statue, monete, tegole, etc.) nell’insediamento iracheno, noto come Qalatga Darband, dopo aver esaminato filmati e foto di spionaggio americano risalenti agli anni Sessanta. I ricercatori del British Museum hanno esplorato il sito in primo luogo utilizzando questi filmati spia della zona: le immagini sono state rese pubbliche nel 1996 ma, a causa dell’instabilità politica, gli archeologi non sono stati in grado di esplorare a fondo il sito per anni.
>> Ora, utilizzando i più recenti filmati ripresi tramite droni e grazie al lavoro sul posto, i ricercatori hanno stabilito che c’era una città durante il primo e secondo secolo a.C che aveva forti influenze greche e romane.
La città costituì sicuramente un importante punto di incontro tra Oriente e Occidente. Qalatga Darband si trova a 6 miglia (10 km) a sud-est di Rania nella provincia di Sulaimaniya nel Kurdistan iracheno. Uno scavo archeologico non era possibile quando Saddam Hussein era al potere in Iraq.
>> Tra le statue trovate una è una figura femminile ritenuta Persefone, la dea greca della vegetazione, e l’altra identificabile con Adonis, simbolo della fertilità. Scoperta anche una moneta di Orodes II.
Sul fianco occidentale, la città era protetta da una grande fortificazione che correva dal fiume alla montagna.
Il lavoro sul campo è iniziato nell’autunno del 2016 e dovrebbe durare fino al 2020. Il progetto fa parte di un piano governativo di 30 milioni di dollari per aiutare l’Iraq a ricostruire siti storici distrutti dallo Stato islamico.
Questo fondo è destinato a contrastare la distruzione del patrimonio nelle zone culturali dello Stato islamico in Iraq e in Siria. Il programma prevede l’introduzione di gruppi di archeologi iracheni a Londra per otto settimane di formazione presso il British Museum.
Quindi vengono inviati agli scavi nel campo per altre sei settimane, dove imparano come eseguire rilievi di drone e scansione 3D.
Credits fotografie: britishmuseum.org