A seguito del referendum sulla Catalogna, il collezionista Philippe Méaille ritira il prestito della propria collezione dal MACBA per paura dell’instabilità politica.
Le ripercussioni della sfida secessionista si estendono dalla politica al mondo dell’arte.
Il collezionista francese Philippe Méaille ha annunciato ieri di aver ritirato il prestito delle proprie opere attualmente al MACBA di Barcellona, citando preoccupazioni per la sua raccolta alla luce delle turbolenze dopo la votazione per l’indipendenza catalana. Della raccolta fanno parte oltre 500 lavori del collettivo inglese Art & Language.
Una dichiarazione rilasciata ieri dal Château de Montsoreau, l’istituzione francese che ospita la collezione Méaille: “A causa dell’instabilità politica in Catalogna e per garantire la sicurezza delle opere d’arte esposte al MACBA da Barcellona dal 2010, Philippe Méaille ha deciso di riportare in patria la propria collezione d’arte contemporanea e di non rinnovare il contratto di prestito con l’istituzione catalana“.
Secondo quanto dichiarato, la collezione Philippe Méaille sarà integrata alla collezione permanente del Museo d’arte contemporanea Château de Montsoreau, situata nella Valle della Loira.
L’annuncio arriva dopo due settimane dal discusso referendum sulla provincia spagnola. La votazione è avvenuta il 1 ottobre tra i violenti tenativi della polizia spagnola di agli elettori l’accesso alle urne. Adesso tutti gli occhi sono puntati in Catalogna dove il governo locale potrebbe dichiarare, unilateralmente, uno stato indipendente, che sicuramente innescherebbe una crisi costituzionale nel paese.
“Questa non è una decisione politica -ha dichiarato Méaille- la decisione di rimpatriare la collezione al Château de Montsoreau-Museum of Contemporary Art è stata presa a causa dell’instabilità politica in Catalogna“.
“Non è la fine di questa feconda collaborazione tra [il MACBA] e me –ha aggiunto Méaille- il MACBA ha fatto un ottimo lavoro negli ultimi sette anni e la loro esperienza nell’arte contemporanea è insostituibile. Spero che in futuro le nostre due istituzioni potranno lavorare nuovamente insieme“.