Arte e vino: un dialogo inedito tra la creatività di Riccardo Beretta e la poesia di Luca Maroni.
Nasce a Milano l’incontro tra il maestro ex astemio degustatore di oltre 300.000 vini, autore da venticinque anni dell’Annuario de’ i Migliori Vini Italiani e del wine website più ricco, Luca Maroni, e il giovane artista del nostro paese tra i più originali del contemporaneo, Riccardo Beretta.
Già preferito della famiglia Minini, madrina a livello mondiale di talenti d’eccellenza per una ricerca che diventa cultura secondo la visione del
padre Massimo di avere a cuore l’artista. Celebrato dalla Fondazione Prada alla Gam di Milano, passando per il Macro di Roma, fino alla neonata culla di sperimentazione a cielo aperto, I.DE.A. di Nicoletta Rusconi Art Projects, prima e unica in Italia per l’alleanza tra le gallerie top.
>> Forte e chiara la vicinanza di sensorialità.
Entrambi figli della disobbedienza più colta. L’uno, Riccardo, a fare del legno una pittura, dipingendo per sottrazione. Risveglio dei sensi: tinte, venature, essenze, come quelle dell’opera duetto di claviciteri, dal nome che suona, “Donnerwetter”, già caro alla penna testimone di emozioni, di Primo Levi. Ensemble di legni dal mondo: ad ogni tasto, una musica, un odore. Come il vino, ad avvolgere con le sue note, dall’accordo di vitigni differenti, per un’unica sinfonia, estasi sensoriale.
L’altro, Luca, a fare del vino una poesia, cogliendone non soltanto la sua fruttuosità per equazione matematica attraverso una democratizzazione del gusto mai esistita, ma anche il suo essere multistrato, multisenso.
Fino alla summa delle sue disobbedienze, tra studio ed intuizione: la ruota sensoriale sinestetica. Orchestra di assonanze e corrispondenze tutte scientifiche, tra udito vista olfatto tatto e gusto. Multidimensionalità del sentire posta a sistema colori del bianco e del nero inclusi, mai concepita prima. Ad accogliere ed analizzare le “venature visive, olfattive e gustative del vino come del legno, tra arcate glicerinose, vene e sfumature, che ne determinano il pulsare”.
>> Fil rouge del viaggio sensoriale dei due creativi, la memoria.
“C’e’ anche un forte bisogno di trasmettere alle nuove generazioni cognizioni positive sulle loro potenzialità”, spiega Riccardo, svelando il sapore più forte della sua ricerca, di presa di coscienza, come quella del vino, con la sua veritas.
Questo il senso del dialogo inedito tra la creatività di Riccardo Beretta e la poesia di Luca Maroni, per chi non è né artista né analista sensoriale, ma ha ascoltato entrambi.