Da una parte l’oceano, dall’altra Ocean Drive. Nel mezzo, la fiera. Senza titolo. Untitled ha aperto le danze della Miami Art Week 2017 questa mattina (5 dicembre) alle 13, con la consueta giornata per stampa e collezionisti. Dal 6 fino al 10 è aperta al pubblico, come tutte le altre 20 fiere disseminate tra Miami e Miami Beach.
Sesta edizione per una fiera elegante vista mare, 130 gallerie raccolte in una tensostruttura bianchissima sulla sabbia (ancora più bianca) di South Beach, di fronte alle palme del Lummus Park e alla Villa di Versace, fresca di acquisizione della famiglia di imprenditori Nakash per 42 milioni di dollari lo scorso luglio. Tornando sulla spiaggia, la fiera è diventata in pochi anni una delle realtà più interessanti della settimana dell’arte dicembrina, focalizzandosi sul bilanciare e integrare tutte le discipline dell’arte contemporanea, senza scadere nel “prodotto” fine a se stesso e nel kitsch, come la sorellastra qui accanto Scope, a 5 minuti di passeggiata sulla sabbia. La pianificazione e l’allestimento degli spazi espositivi rendono la visita agli stand piacevole, con serie di finestroni vista oceano e terrazza-caffè direttamente sulla sabbia. Insomma, se le opere non aggradano, si sa dove andare a parare.
Segnaliamo le 10 opere (con gallerie di riferimento) da non perdere di questa edizione. Tra le migliori proposte, i lavori delle due italiane Eduardo Secci di Firenze e Maurizio Caldirola Arte Contemporanea di Monza.
JANE LOMBARD GALLERY (NY) – Monografica dedicata alle composizione polimateriche del duo Lucy + Jorge Orta.
ANITA BECKERS (Francoforte) – La potenza di forzare i limiti fisici della materia ad opera del nostro Arcangelo Sassolino (1967), sugli scudi oramai da alcuni anni sulla scena internazionale. L’artista vicentino gioca con gli equilibri di un pneumatico modificandone con l’acciaio in violenta trazione la superficie.
GALERIE THOMAS FUCHS (Stoccarda) – La pittura (tornata prepotentemente sulla scena e sul mercato) delicata (con tocco di materia sul fiocco che lega i capelli) del bavarese Ruprecht von Kaufmann. Una sua tela in mostra anche alla Fondazione Stelline di Milano nell’esposizione Le nuove frontiere della pittura, a cura di Demetrio Paparoni.
MAURIZIO CALDIROLA ARTE CONTEMPORANEA (Monza) – Lo stand intero della galleria brianzola, con la coppia di artisti Bernard Roig e Massimo Kaufmann.
EDUARDO SECCI (Firenze) – Anche per l’altra galleria italiana uno stand a regola d’arte, con un duo di artisti internazionali come il newyorkese Timothy Hull (1979) e la trentunenne inglese Alice Brown (1986). Da segnalare il wall painting di Hull sulle pareti dello stand, dalla tipica struttura certosinamente “arata” con evidenti richiami alla grecità e alla classicità in generale.
THE HOLE (NY) – Solo show dedicato a Eric Yankher (seppur che del faccione di Trump e dell’ironia postmoderna non se ne può più, l’artista californiano sembra avere qualcosa in più rispetto a tanti altri colleghi).
COHJU CONTEMPORARY ART (Kyoto) – I lavori del giapponese Mio Yamato. Tecnica e pazienza per una resa tridimensionale topografica sublime a linee-livelli di inchiostro.
ERIC FIRESTONE GALLERY (East Hampton, NY) – “Il gioco” (1960) di equilibri astratti dell’eclettica Miriam Schapiro, tra i pochissimi pezzi del secolo scorso esposti.
MARSO (Independent curatorial project, Mexico City) – L’impercettibile e silenziosa installazione-struttura-reticolo di Jong Oh (Mauritania, 1981).
NYEHAUS (NY) – “About women”, la camera dedicata alle illustrazioni squisitamente erotiche di John Altoon.
UNTITLED – https://untitledartfairs.com/miami-beach/
Informazioni pratiche – https://untitledartfairs.com/miami-beach/visit
Ocean Drive and 12th Street, South Beach, Miami
Dal 6 al 10 dicembre 2017