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Venezia, furto di gioielli a Palazzo Ducale e visitatori chiusi dentro

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Il giorno della chiusura della mostra “Tesori dei Moghul e dei Maharaja” a Palazzo Ducale di Venezia furto di gioielli in una teca. Arriva la polizia e chiude dentro tutti i visitatori perquisendoli. Ma non trova nulla…

Il colpo dell’anno, anche se appena iniziato. Maxi furto nella cornice meravigliosa di Palazzo Ducale a Venezia. La notizia sta rimbalzando in queste ore sui media e sembra incredibile. Diversi gioielli della mostra “Tesori dei Moghul e dei Maharaja” esposti in questi giorni al grande museo di Venezia, sono spariti letteralmente dalle teche preziose (teoricamente controllate) che li contenevano. L’allarme è scattato intorno alle 10 di questa mattina e sul posto è subito giunta la polizia. I gioielli erano però già stati rubati. Secondo alcune fonti avrebbero un valore di circa 80 mila euro, anche se è da verificare. La mostra, inaugurata a settembre 2017, avrebbe dovuto chiudere i battenti proprio oggi. In pratica una beffa nella beffa per i curatori di Palazzo Ducale che vedono svanire uno dei pezzi pregiati della collezione unica al mondo, tra gioielli, pietre preziose, diamanti e oggetti in giada. Una grande tradizione indiana e orientale che vede così diversi elementi preziosi rubati in pratica davanti agli occhi di tutti: non è ancora chiaro il numero di oggetti rubati, ma di certo vi è una spilla pregiata della collezione dal valore di 35mila sterline.

Ma l’aspetto più rocambolesco è che, come riporta la Nuova Venezia con le prime testimonianze da Palazzo Ducale, la spilla sottratta si trovava insieme ad altri gioielli all’interno di una teca blindata e teoricamente a prova di ladro: «collegata a un allarme sensibilissimo, mentre nella sala c’era personale di sicurezza. Quando però l’allarme è scattato e il personale si è immediatamente avvicinato alla teca blindata l’ha trovata aperta, mentre tutti i gioielli erano già spariti». A quel punto la sala è immediatamente stata chiusa con i visitatori rimasti “intrappolati” dentro.  Tutti sono stati sottoposti a una perquisizione accurata ma non è servito: nessuno è stato ritrovato con i gioielli addosso e dunque qualcuno deve essere stato abilissimo nel riuscire a fuggire prima, ancora non si sa come, con i gioielli del Maharaja nascosti da qualche parte. Il questore Vito Gagliardi, visibilmente irritato, ha spiegato come sia «indispensabile capire cosa non ha funzionato perché è stata aperta una teca come fosse una scatoletta mentre l’allarme, se ha funzionato, è partito con ritardo».

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