La moda italiana in mostra a Milano. A Palazzo Reale il racconto del made in Italy
A Milano i riflettori sono puntati sulle eccellenze del Made in Italy. Non si tratta della fashion week, ma di una mostra che racconta l’Italia attraverso la moda e le sue relazioni con le altre discipline creative. Un viaggio fra arte, costume, storia e società, in corso a Palazzo Reale fino al prossimo 6 maggio.
Dietro le quinte del Made in Italy
Chi pensa che la moda sia solo sfilate, magazine femminili e fashion blogger è destinato a ricredersi. Dietro a un tubino nero, a dei tacchi a spillo o a dei semplici jeans si nasconde molto di più. Lo rivela “Italiana – L’Italia vista dalla moda 1971-2000”: la rassegna che racconta l’affermarsi della nostra industria creativa e la sua intersezione con l’identità del paese.
Dai piccoli artigiani alle aziende quotate in borsa; la storia della filiera italiana si intesse con quella della cultura, dell’arte e della creatività, ma anche della società, della politica e dell’economia.
A Palazzo Reale il percorso sulle orme del Made in Italy si apre nel 1971: anno che vede la nascita del movimento femminista, ma anche del prêt-à-porter; quando il temerario Walter Albini presenta la sua “collezione unitaria”: archetipo di tutta l’espressione unisex, che da inizio allo stile del futuro. Così, sala dopo sala, -attraverso un proliferare di abiti, opere e memorabilia- si viene traghettati fino al 2001: passaggio fra due millenni tristemente segnato dagli attentati alle Torri Gemelle e dall’avvento del terrorismo, ma anche dalla trasformazione della moda italiana in un fenomeno a tutti gli effetti globale.
Un trentennio punteggiato da un susseguirsi di tendenze che raccontano lo spirito del proprio tempo. Dalla voglia di libertà degli abiti con le frange degli anni 70, alla grinta dalle giacche munite di spalline del decennio successivo, fino al bisogno di evasione del nostalgico vintage del nuovo millennio.
Artigianato, cultura e creatività…in un vestito
La mostra baipassa la cronologia e segue una linea tematica. Nove sezioni si dislocano in altrettante sale; generando un caleidoscopio di oggetti, stili e atmosfere, per un avvincente cross-over fra storia e moda. Ci si imbatte nelle affinità elettive fra stilisti, designer e artisti. Si scoprono i riferimenti culturali e le citazione politiche presenti all’interno delle passerelle, così come l’influenza della moda sulla società. Perché se è vero che l’industria creativa si evolve sull’onda dei cambiamenti epocali, l’epopea del Made in Italy entra a pieno titolo nei libri storia.
Gli amanti dell’arte si delizieranno nello scoprire le corrispondenze fra grandi couturier e talenti del calibro di Michelangelo Pistoletto, Alghiero Boetti, Vanessa Beecroft a Maurizio Cattelan. Per quanto concerne la fotografia è impossibile non citare il sodalizio fra Benetton ed Oliviero Toscani, ma sono altrettanto indimenticabili le collaborazioni fra Gian Paolo Barbieri e Giorgio Armani o Fabrizio Ferri e Ferragamo.
Oltre l’apparenza. Questione d’identità culturale
Al termine del percorso espositivo emerge la complessità -e il fascino- di un settore che nasce dalla collaborazione fra svariate identità creative, che offre lavoro -e dignità- a moltissime persone e che ci ha resi celebri in tutto il mondo.
“Italiana – L’Italia vista dalla moda 1971-2000″ è un’occasione per rifarsi gli occhi con pezzi d’archivio delle maggiori maison, ma anche per prendere coscienza di un’importante porzione del nostro patrimonio culturale.
Insomma, altro che frivolezza: la moda è questione serissima e dietro ad un vestito c’è davvero molto di più.
Informazioni utili
Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001
A cura di Maria Luisa Frisa e Stefano Tonchi
Palazzo Reale, Milano
Fino al 6 maggio 2018
