Un’eccezionale collezione di stampe giapponesi del XVIII e XIX secolo andrà in asta da Artcurial a Parigi il prossimo 23 maggio, insieme a sette stampe shinhanga che illustrano il rinnovamento pittorico avvenuto nei primi anni del XX secolo.
Le opere provengono da una raccolta messa insieme durante tutto l’Ottocento, secolo il cui il Giappone ha storicamente aperto le sue porte al mondo. Da quel momento in poi la produzione artistica giapponese ha cominciato a diffondersi in Europa: questa forma d’arte dell’estremo oriente ha profondamente influenzato gli artisti occidentali e francesi, creando una tendenza denominata “Japonisme“.
>> La collezione in asta comprende 50 pezzi che sono rimasti di proprietà della stessa famiglia dalla fine dell’Ottocento a oggi: la collezione originaria comprendeva ben 150 opere.
In asta sono rappresentati tutti gli artisti giapponesi che hanno avuto influenza sui maestri -loro coevi- che vivevano e lavoravano in Europa: Kitagawa Utamaro, con 12 stampe tra cui Buste d’une jeune femme arrangiano ses cheveaux à l’aide d’une épingle (stima: € 30,000-40,000) e Toshusai Sharaku con una rara serie di sei ritratti di attori. Fanno anche parte della collezione, e saranno presenti tra i lotti, opere di Suzuki Harunobu, Utagawa Hirosige e della scuola di Katsukawa.
«Il 2018 segna il 160° anniversario dell’inizio delle relazioni diplomatiche tra Giappone e Francia e sarà l’anno della manifestazione internazionale Japonisme 2018: siamo orgogliosi di poter dare rilevanza a questo evento durante la nostra asta dedicata all’arte giapponese»
Isabelle Bresset, vice-direttrice del dipartimento di Arte Asiatica, Artcurial
Le 50 stampe presentate da Artcurial rappresentano il movimento Ukiyo-e, sviluppatosi in Giappone tra il 1603 e il 1868, ricordato per aver introdotto una narrativa originale e popolare, servendosi del legno come supporto. Largamente distribuite verso la fine del 1800, le stampe diventarono fonte di ispirazione per gli impressionisti europei e successivamente per gli esponenti dell’Art Nouveau.
Gli artisti che più avevano colpito i loro colleghi europei -Utamaro, Hiroshige o Hokusai- non erano così riconosciuti in Giappone in quegli stessi anni. La loro arte era considerata “leggera”, senza niente da dire e piuttosto comune dalle élites giapponesi del tempo. La moda del Japonisme ha decisamente aiutato a salvaguardare i lavori -che altrimenti avrebbero rischiato di essere dimenticati nella loro patria- e a creare un nuovo percorso per l’arte giapponese.
>> In questi lavori gli artisti europei e francesi scoprirono delle prospettive inedite per quanto riguardava il colore, il disegno, gli schemi compositivi e il formato delle stampe. Tutti insieme questi fattori, insieme ad esempio alla fotografia -che proprio in quegli anni stava muovendo i suoi primi passi-, avrebbero prodotto un radicale cambiamento nel mondo dell’arte del vecchio continente.
Prodotte in massa, economiche e facilmente trasportabili: questi i fattori che rendevano le stampe molto attrattive e interessanti per gli artisti occidentali. Fu proprio l’irresistibile fascinazione verso la nuova estetica e sensibilità arrivata dall’estremo oriente che portò alla nascita del fenomeno del Japonisme, diffusosi con rapidità in tutta Europa e non solo.
L’influenza di questa nuova arte si estese per molte generazioni di pittori: da Degas a Toulouse-Lautrec fino a Manet, Monet, Van Gogh, Gauguin e Whistler. Poi ancora i Nabis di Parigi, la Secessione di Vienna con Klimt e persino i giardini, gli interni e l’architettura, dove l’americano Frank Lloyd Wright fu il più grande interprete del nuovo stile e della filosofia di vita abitativa arrivata dal lontano Giappone.
Japanese Prints – 23 maggio 2018