La GAM di Milano inaugura il programma espositivo del 2018 con la mostra “Boldini. Ritratto di signora”. Allestita nelle sale del museo fino al 17 giugno 2018.

La signora in rosa (Ritratto di Olivia Concha de Fontecilla), 1916
Olio su tela, cm 163 x 113
Ferrara, Museo Giovanni Boldini, inv. 1386
Ferrara, © Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
Fino al 17 giugno le sale della Galleria d’Arte Moderna di Milano accoglieranno la mostra Boldini. Ritratto di Signora. La mostra prende spunto dal piccolo nucleo di opere di Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931) conservate dalla GAM a cui si aggiunge un nucleo di 11 opere del Museo Giovanni Boldini – GAMC di Ferrara.
>> Boldini. Ritratto di Signora presenta una selezione di 30 opere tra dipinti, pastelli, disegni e incisioni documenta in modo esemplare il genere a lui più caro: il ritratto femminile mondano.
Pur amato dal pubblico Boldini è stato solo sporadicamente presente sulla scena espositiva milanese. Ferrarese di nascita, toscano per formazione, ma parigino d’adozione, Boldini si affermò a cavallo tra Otto e Novecento come il più richiesto e corteggiato ritrattista d’Europa e d’America, mettendo a punto la sua inconfondibile cifra stilistica in dipinti caratterizzati da una tecnica sorprendentemente sprezzante e sicura e da soggetti appartenenti all’élite culturale ed economica dell’epoca.

Olio su tela, cm 65,5×50,4
Milano, Galleria d’Arte Moderna, inv. GAM 5031
Milano, © Gallerie d’Arte Moderna, foto Umberto Armiraglio
La straordinaria sequenza costituita dai tre grandi dipinti La contesse de Leusse, La passeggiata al Bois de Boulogne, ritraente i coniugi Lydig, e la celebre Signora in rosa, ossia Olivia Concha de Fontecilla, mostra in successione cronologica (1889, 1909, 1916) la solidità di una formula e il contemporaneo avanzamento della sperimentazione formale, ma è anche esemplificativa della committenza di Boldini tra i due secoli: internazionale e cosmopolita, colta e ricchissima, mondana e inquieta.

Puntasecca con ritocchi a matita colorata, mm 570×345
Milano, Galleria d’Arte Moderna, Collezione Grassi, inv. GRASSI 213/03
Milano, © Gallerie d’Arte Moderna, foto Umberto Armiraglio
Il lavoro di Boldini influenzò gli artisti parigini attivi in questi anni, tra i quali un posto particolare occupa Paul-César Helleu, di cui GAM conserva uno straordinario corpus di 10 ritratti incisi a puntasecca che per l’occasione verrà per la prima volta presentato integralmente. I rapporti tra i due artisti, che strinsero una lunga amicizia che influenzerà molto lo stile di Helleu, sono testimoniati dal pastello Madame X che ritrae la cognata del pittore francese, stilisticamente assai prossimo al grande pastello L’Americana. Oltre che con questi dipinti, i fogli di Helleu si possono mettere a confronto con i disegni e le incisioni di Boldini, con cui condividono il tratto lineare ed elegante.

Pastello su carta incollata a cartone, cm 73 x 93
Ferrara, Museo Giovanni Boldini, inv. 1406
Ferrara, © Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
A introdurre l’esposizione, Boldini è richiamato attraverso il vibrante autoritratto del 1892, mentre il corredo scultoreo è completato da tre piccoli bronzi di figure femminili di Paul Troubetzkoy, dalle collezioni della Galleria d’Arte Moderna, che si legano a Boldini per affinità estetiche, tematiche e biografiche: figlio di un principe russo e italiano di formazione, Troubetzkoy si affermerà a Parigi negli stessi anni come un richiestissimo ritrattista mondano, in sculture realizzate con una tecnica sprezzante e rapida, raffinatissima e brillante, dedicate in particolare alla celebrazione della bellezza femminile.
Boldini. Ritratto di signora
presso Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Milano
in collaborazione con GAMC di Ferrara
fino al 17 giugno 2018