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Impressionismo e Avanguardie. Da Monet a Picasso. A Milano un elogio dell’America e dei suoi collezionisti. Le immagini

Impressionismo e Avanguardie. Da Monet a Picasso, a Palazzo Reale Milano Impressionismo e Avanguardie. Da Monet a Picasso, a Palazzo Reale Milano
Impressionismo e Avanguardie. Da Monet a Picasso, a Palazzo Reale Milano
Impressionismo e Avanguardie. Da Monet a Picasso, a Palazzo Reale Milano

Impressionismo e Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art: un percorso dagli albori della pittura moderna fino al Surrealismo. Fino al 2 settembre 2018 a Palazzo Reale.

Gli impressionisti tornano a Milano e con sé portano anche le conseguenze della loro rivoluzione. Se è vero che questi erano ancora ancorati al voler rappresentare la realtà – e anzi, rappresentarla in modo ancora più veritiero – le tecniche usate e l’indifferenza nei confronti del giudizio del pubblico e delle istituzioni artistiche furono il terreno e il seme da cui germogliò il nuovo modo di concepire e fare arte.

Qui inizia la storia dell’arte contemporanea e da questa pietra miliare comincia anche la storia del collezionismo americano che portò nel nuovo continente grandi capolavori a cominciare da quelli impressionisti. Questi i due pilastri di Impressionismo e Avanguardie, la mostra che attraverso un nucleo di 50 opere provenienti dal Philadelphia Museum of Art ci accompagna lungo un cinquantennio imprescindibile per l’evoluzione dell’arte.

Impressionismo e Avanguardie. Da Monet a Picasso, a Palazzo Reale Milano
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Impressionismo e Avanguardie. Da Monet a Picasso, a Palazzo Reale Milano
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La mostra a Palazzo Reale si divide in nove sale che raccontano temi, come paesaggi e ritratti impressionisti, e le collezioni che diedero vita e alimentarono quelle del Philadelphia Museum of Art. Questa alternanza non nuoce al percorso che riesce a essere coerente e a seguire cronologicamente “l’evoluzione” dell’arte in quei decenni.

La prima sala è dedicata alla Collezione Cassatt. Mary Cassatt, lei stessa pittrice, è stata il primo e fondamentale ponte tra gli impressionisti parigini e i collezionisti americani, a cominciare da suo fratello Alex. Degas, Monet, Cézanne, sono solo alcuni dei nomi dei maestri presenti in questa e nelle successive sezioni. La storia dei fratelli Cassatt racconta della precocità del collezionismo americano nell’intuire la portata e la valenza di alcune opere già in periodo in cui gli impressionisti erano definiti dai più “imbratta tele”.

Impressionismo e Avanguardie. Da Monet a Picasso, a Palazzo Reale Milano
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Piccola ma gremita e densa di significato è la sala Van Gogh e Gauguin. La piccola parentesi di qualche settimana in cui i due maestri lavorarono fianco a fianco nel 1888 è pretesto per il confronto tra i due autori: due nature morte, poste una di fronte all’altra, offrono la possibilità di cogliere un dialogo tra Gauguin e Van Gogh. Nella parete a fianco osservando Ritratto di Camille Roulin e Ritratto di Madame Augustine Roulin e la piccola Marcelle, entrambi di Van Gogh, sembra di poter scorgere l’influenza di Gauguin sul pittore olandese. Mentre nel primo si riconosce la caratteristica pennellata di Van Gogh, nel secondo salta all’occhio la differenza nel modo in cui il colore è steso: grandi chiazze di colore “piatte”, una strada che non a caso Gauguin stava percorrendo e che sarà seguita da lì a poco anche dal gruppo dei Nabis.

Seguono le sale dedicate alle collezioni White, Stern e Arensberg: è attraverso le loro donazioni che il Philadelphia Museum of Art acquisirà molti dei suoi capolavori. In queste sale si sancisce il passaggio dal post-impressionismo alle Avanguardie. Le prime mosse dei cubisti Braque e Picasso, i fauvisti Matisse, Dufy e de Vlaminck, l’astrattismo con Kandinskij e Klee.

Le sale dedicate a questi collezionisti hanno la peculiarità di sottolineare le influenze – un Cézanne di fronte a un Braque – e dare prova di come uno stesso tema possa essere affrontato in maniera opposta da diversi artisti, anche contemporanei. La penultima sala accoglie, per esempio, tre opere frutto di interpretazioni diverse al problema della rappresentazione del corpo umano: Il bacio di Brancusi, Nudo femminile seduto di Picasso e Bagnante di Renoir.

Brancusi Picasso Renoir

Brancusi Picasso Renoir

L’ultima sezione è dedicata ai surrealisti. Tre opere di tre grandi artisti surrealisti, Mirò, Dalì e Tanguy, esprimono l’essenza del surrealismo, una tendenza diffusa più che un movimento compatto.

La mostra non riesce, da sola, a far comprendere le grandi conquiste e rivolgimenti dell’arte tra XIX e X secolo – troppi i pezzi mancanti – è capace al più di darne un’idea, di suggerirlo. Ma non è questo l’obiettivo principale: Impressionismo e Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art racconta sì il passaggio da impressionismo ad avanguardie, ma lo fa ponendo sempre al centro la collezione del museo americano e le personalità che hanno reso possibile l’accumulo di questo immenso patrimonio artistico. Un’opera, e la sua centralità in mostra, è chiara dichiarazione di questa volontà: L’atleta di Rodin ha come modello proprio Samuel S. White, la cui passione per l’arte nacque proprio a seguito della richiesta del maestro francese di fargli da modello per una scultura di un “atleta americano”.

Impressionismo e Avanguardie. Da Monet a Picasso, a Palazzo Reale Milano
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Ma questa mostra rivela, forse inconsciamente, anche qualcos’altro: come le grandi collezioni d’arte private, questi grandiosi cumuli di ricchezza – economica, ma soprattutto culturale  – nel lungo periodo si riversino spesso in collezioni pubbliche e si offrano in ultima istanza alla collettività. Come è accaduto per le collezioni americane, come è accaduto per le collezioni dei nazisti, come è accaduto per le collezioni medicee e così via. In un momento in cui la ricchezza è sempre più polarizzata; in cui anche il mercato dell’arte è sempre più mosso dai capolavori milionari, il piccolo nucleo arrivato a Milano dal Philadelphia Museum ribadisce come tutto, alla fine, torni nelle mani di tutti.

Impressionismo e Avanguardie. Da Monet a Picasso, a Palazzo Reale Milano
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Impressionismo e Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art

a cura di Jennifer Thompson, Matthew Affron con la consulenza scientifica di Stefano Zuffi

Una coproduzione a cura di Comune di Milano-Cultura e MondoMostre Skira

Catalogo Skira

dall’8 marzo al 2 settembre 2018
presso Palazzo Reale, Milano
per biglietti, orari e ulteriori informazioni cliccare qui.

Impressionismo e Avanguardie. Da Monet a Picasso, a Palazzo Reale Milano
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