Achille Bonito Oliva (critico d’arte)
Meglio rispetto all’anno scorso, c’è più limpidezza. Le installazioni sono ben curate e onestamente ho avuto una sensazione di ordine estetico e di meno coesistenza caotica: una presenza di cortocircuiti e rapporti più selezionati. Una buona impressione.
Aldo Colella (collezionista)
La fiera funziona bene, è bella e di qualità, ci sono pezzi ben scelti. I galleristi hanno tutti opere di prima scelta, molto interessante. La fiera è cresciuta come diceva Achille, è una sorpresa.
Alberto Fiz (giornalista e critico d’arte)
La fiera è molto dinamica, una bella inaugurazione, e molti contenuti. Non è facilissima da girare, forse qualche galleria di troppo. E interessante che si rimetta un po’ tutto in circolo come la ripresa del figurativo, non è più un “monomarca” di Castellani, Fontana e Scheggi ma c’è sicuramente una volontà di uscire da un mercato stanco e bloccato. Le poche personali che ci sono sono davvero di grande qualità, bisogna puntare su dei progetti che hanno senso di carattere curatoriale anche negli spazi delle fiere. Decades e Generation sono ben curate, sicuramente ad oggi è la fiera più forte in Italia, ampiamente superata ArteFiera. L’indirizzo è difficile da stabilire, non si va a cercare un movimento ma più delle personalità forti, c’è un desiderio di cambiare passo nel mercato. Il desiderio dei collezionisti è quello di avere delle proposte nuove, che abbiano però anche una base già affermata, per ridurre il rischio.