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Dialoghi inediti. Le metamorfosi segniche di Emilio Scanavino a Milano

EMILIO SCANAVINO - DIALOGHI INEDITI EMILIO SCANAVINO - DIALOGHI INEDITI
EMILIO SCANAVINO - DIALOGHI INEDITI
EMILIO SCANAVINO – DIALOGHI INEDITI

La Galleria Robilant+Voena accende i riflettori su Emilio Scanavino presentando Dialoghi inediti. A Milano una nuova possibilità di lettura del lavoro dell’artista genovese fino al 26 giugno 2018.

La selezione di opere presentate -circa una quarantina- ha lo scopo di sottolineare la carica sperimentale e la potenza del dirompente e originale linguaggio di Emilio Scanavino (Genova, 1922). In mostra sculture, dipinti e disegni su carta -realizzati tra gli anni ’60 e inizio degli anni ’70- molte delle quali inedite, si caratterizzano per l’importante cifra innovativa e concettuale.

Dialoghi inediti si concentra sul legame tra progetti, studi preparatori e opere finite dell’artista al fine di indagare il momento che precede la creazione mettendo in luce la stretta relazione tra processo creativo, forma e sperimentazione del sistema espressivo che caratterizza Emilio Scanavino. La mostra milanese negli spazi della Galleria Robilant+Voena ha l’intento di ridisegnare il confine tra lo spazio della pittura e della scultura, il quale diviene sempre più evanescente. Ed ecco che la materia ceramica è appesa ad una tela e la pittura assume una dimensione di carattere sempre più essenziale.

EMILIO SCANAVINO - DIALOGHI INEDITI
EMILIO SCANAVINO – DIALOGHI INEDITI

Grazie ai disegni esposti -quasi tutti inediti e provenienti dallo studio dell’artista- lo spettatore è in grado di percorrere nel dettaglio l’iter dell’opera di Scanavino: dal pensiero generatore fino alla realizzazione pratica delle sculture presentate. Molte delle opere in mostra sono state lontane per diverso tempo dalla scena espositiva: tra queste la fusione in bronzo “Dio malato”, visto l’ultima volta nel 1990 alla Galleria del Naviglio.

“Queste forme, dichiaratamente in perenne stato di metamorfosi e trasformazione, in una sorta di eterno transito, parlano un idioma larvatamente surrealista, ma di un surrealismo antiretorico e scarnificato, lontano da ogni inclinazione letteraria.” E ancora: “Con ogni evidenza alcune opere introducono pratiche che vanno molto al di là delle tecniche tradizionali. Una spiccata curiosità per la genesi, tanto naturale quanto artificiale, delle forme, perfino per certi ready made, testimoniata in primis dall’attività fotografica ancora prevalentemente inedita, spinge l’artista alla sperimentazione e all’impiego di materiali altri rispetto a quelli propri delle belle arti, portandolo a esiti sorprendenti, in alcuni casi vicini per sensibilità a certe operazioni dell’arte povera, parallelamente a esse ma spesso anche ante quem.” Scrive Elisabetta Longari nel suo testo in catalogo.

Scanavino
Emilio Scanavino – Germoglio, 1967, terracotta, cm altezza 17,3 diametro 26,5
SCANAVINO
Emilio Scanavino – Senza titolo, 1966, penna biro su carta, cm. 22×27,7
Scanavino
Emilio Scanavino – Senza titolo, 1965, matita grassa su carta, cm. 34×49

Informazioni utili

Emilio Scanavino. Dialoghi Inediti

A cura di Greta Petese

Dall’11 maggio al 26 giugno 2018

Galleria Robilant + Voena, via Fontana, 16 – 20122 Milano

paolo@robilantvoena.com

Realizzata in collaborazione con l’Archivio Scanavino

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