Mito, martire e mistero. Il progetto più ambizioso di W. Eugene Smith (Wichita, 1918 – Tucson, 1978), Pittsburgh ritratto di una città industriale, in mostra, per la prima volta in Italia, al MAST di Bologna dal 17 maggio al 16 settembre 2018. La mostra, curata da Urs Stahel, presenta 170 stampe vintage della collezione del Carnegie Museum of Art di Pittsburgh.
Aldilà del fotogiornalismo. Smith per tutta la sua vita è stato un funambolo tra l’essere artista e fotogiornalista, aspirava a rappresentare l’assoluto, come spiega il curatore. Durante la sua carriera come corrispondente di guerra per la rivista Life si è sempre rifiutato di essere un testimone distaccato e ha lottato per rappresentare l’essenza stessa della vita umana. Ricercare verità assolute nei frammenti della realtà. È proprio questa sua aspirazione all’estetismo senza compromessi che l’ha spinto fuori dai confini del fotogiornalismo e l’ha fatto entrare in contrasto con Life, portandolo così nel 1954 ad abbandonare tutto.
Ho capito che per essere un buon giornalista dovevo essere il miglior artista possibile si legge sui muri del MAST. Da sempre coinvolto nella lotta per i diritti dei fotogiornalisti, Eugene Smith voleva essere partecipe dell’impaginazione e dell’ingrandimento delle fotografie, non un semplice fornitore di materie prime. Con il suo ultimo progetto, commissionato dall’editore (ma anche scrittore e regista) Stefan Lorant (Ungheria 1901 – Stati Uniti 1997) sulla città di Pittsburgh ha tentato di risolvere invano questo dualismo ontologico finendo per prediligere la ricerca estetica alla testimonianza nuda e cruda. La committenza prevedeva, infatti, la restituzione un’ottantina di foto in due mesi mentre Eugene Smith ha impiegato circa 3 anni per realizzare 20.000 negativi e 2.000 masterprints e tutta la vita per trasformali nel suo più grande progetto, rimasto incompiuto: pubblicare un saggio fotografico su Pittsburgh.
La mostra al Mast cerca di sintetizzare il progetto tra i pensieri di Eugene Smith e gli scorci di realtà in bianco e nero della più grande città industriale degli anni ’50, con la consapevolezza di tendere ad un fine che nemmeno lo stesso fotografo è riuscito a raggiungere. Gli scatti si muovono dai ritratti degli operai a quelli degli stabilimenti industriali senza però dimenticare le strade e l’intero tessuto sociale per inquadrare la città a 360 gradi.
Informazioni utili
W.Eugene Smith: Pittsburgh ritratto di una città industriale
MAST.
via Speranza 42, Bologna
17 maggio – 16 settembre 2018
Martedì – Domenica 10.00-19.00
Ingresso gratuito