La Toscana ha una corporate identity vincente, cioè si afferma sulla scena mondiale come denominazione territoriale con una sua forte personalità: a livello di marketing, insomma, si può dire che nella mente dei turisti ci sia un’idea ben precisa di Toscanità.
Per tutte le altre regioni italiane, lo stesso tipo d’identità esiste in misura assai minore, o magari non esiste effatto: non c’è una vera e propria Venetità o Lazialità, concetti un po’ oscurati dalla prevalenza del brand “città d’arte”, come Venezia o Roma. Questo quanto emerso nel corso dell’ evento di presentazione, a Milano, della “Bella estate in Toscana”, con la partecipazione di Alberto Peruzzini, direttore di Toscana Promozione Turistica, Stefano Ciuoffo, assessore al turismo della regione Toscana, e di Stefano Landi, presidente di SL&A, società attiva nelle ricerche di mercato e nel marketing territoriale.
“La Toscana che si appresta ad affrontare l’estate 2018,” ha affermato Alberto Peruzzini, “lo fa all’insegna dell’ottimismo. Dopo un anno da record come il 2017, che ha visto sette milioni di presenze turistiche nelle strutture alberghiere e nove milioni (stimati) di passaggi nelle seconde case e nei B&B di tipo sharing economy, ci si aspetta ancora di crescere: circa due milioni di presenze in più. Ed è pure in crescita l’afflusso dall’estero, in particolare da Germania, USA ed economie emergenti, come Cina e Russia. Le nostre indagini segnalano anche la tendenza a sperimentare itinerari ed esperienze di viaggio diversi dal solito, nella nostra regione, e quindi al di là del classico tour delle città d’arte ultrafamose e congestionate. Il che premia i nostri sforzi, perché è da anni che lavoriamo in questa direzione.”
Ed è proprio “congestione” una delle parole-chiave della conferenza-stampa milanese. In aggiunta e al di fuori dei possibili affollamenti a Firenze, Siena e Pisa c’è un mondo da scoprire, con i suoi incanti e le sue sorprese, come si può facilmente mettere a fuoco attraverso il portale visittuscany.com, con i suoi 274 comuni e le sue cinque direttrici di viaggio: Trekking e Outdoor, Arte e Cultura, Terme e Benessere, Enogastronomia, Francigena e vie della fede.
“La scommessa, ribadisce l’assessore regionale Stefano Ciuoffo, è destagionalizzare e governare i grandi flussi, distribuendoli sulle polarità del territorio e incentivando la nascita di pacchetti turistici ad hoc. In estate la parte del leone toccherà alla costa, ma di sicuro chiunque ci metta un minimo d’impegno troverà la sua meta alternativa. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Come amministratori, sappiamo bene di avere da promuovere un patrimonio accumulatosi nei secoli, che non è solo storico-artistico ma anche agricolo e naturalistico. C’è poco da inventare, dobbiamo invece esser bravi a raccontare, con semplicità, la bellezza che ci circonda, facendo lo sforzo d’interpretare i bisogni dei visitatori. Siamo convinti che la Toscana sconosciuta rappresenti una nuova, notevolissima motivazione di viaggio, utile anche a contrastare i fenomeni di congestione stagionale e di spopolamento delle campagne e delle colline.”
Una Toscana, insomma, che si rinnova di anno in anno, superando i concetti di vacanza “mare e città d’arte”, punti di forza tradizionali della regione, ed ampliando la sua gamma di proposte: l’intento è quello di far crescere l’interesse, sin dalla stagione 2018, per prodotti turistici innovativi, legati all’enogastronomia, agli eventi, al cicloturismo.