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Dear Banksy… Zehra Doğan ringrazia per il sostegno con una lettera dal carcere

Banksy, Free Zehra Dogan (2018), detail. Courtesy of the Houston Bowery Wall.

Banksy, Free Zehra Dogan (2018), detail. Courtesy of the Houston Bowery Wall.

“Questa lettera è illegale”. Così inizia la lettera per Banksy scritta dal carcere dall’artista Zehra Doğan

Cinque mesi fa Banksy e lo street artist Borf hanno realizzato un murale politicamente impegnato sul Bowery Wall che si trova all’incrocio tra Bowery e Houston Street, a Manhattan (NY) e che fu usato da Keith Haring nel 1982. Il murale era una presa di posizione contro l’arresto dell’artista e giornalista curda Zehra Doğan che ora gli ha spedito una lettera (illegale) dalla sua cella per ringraziarlo del sostegno.

Banksy, Free Zehra Dogan (2018 Photo: @ Banksy
Banksy, Free Zehra Dogan (2018)
Photo: @ Banksy

 

Banksy ha rivelato di averla ricevuta martedì scorso (17 luglio) e l’ha pubblicata sul suo account instagram:

Banksy Zehra Dogan

La Doğan era stata arrestata in un bar nel luglio 2016 e condannata a quasi tre anni di carcere (per l’esattezza 2 anni, 9 mesi e 22 giorni)  per aver pubblicato sui social network una foto di un suo dipinto che rappresentava cumuli di macerie nelle strade della città di Nusaybin nella Turchia sud-orientale al confine con la Siria colpita dalle forze armate governative. La Doğan si trovava in missione per l’agenzia di stampa curda JINHA (tutta la femminile) quando aveva realizzato il dipinto. Secondo il governo turco, proprio quella tela era la prova delle sue connessioni con il PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan) considerato un’organizzazione terroristica.

Zehra Doğan
Il dipinto di Zehra Doğan che le è costato il carcere

 

Nella lettera di due pagine la donna descrive le terribili condizioni nella prigione di Diyarbakir, in Turchia. «Ti sto scrivendo questa lettera illegale da una prigione che ha una storia di sanguinose torture. Questa lettera è illegale perché ho un “divieto di comunicazione” che mi vieta di inviare lettere e  fare telefonate, quindi sto scrivendo e consegnando questa lettera in modi clandestini»

La Doğan ha scritto: «In un momento di pessimismo, il tuo sostegno ha reso me e i miei amici [enormemente felici]. Lontano da me e dalla nostra gente, è stata la migliore risposta al regime disonesto che non può nemmeno tollerare un dipinto»

Quando Banksy e Borf hanno svelato il murale nel marzo scorso,  per diverse notti hanno proiettato un’immagine del dipinto della Dogan sopra il murale.

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