Segnatevi questa data. Sabato 15 settembre 2018. Tommaso Calabro (Feltre, 1990) apre la sua nuova galleria a Milano. Lo fa in maniera maestosa, in pieno centro storico nel modo più anti White Cube possibile: 360 metri quadrati al piano nobile di Palazzo Marietti, palazzo neoclassico di origini rinascimentali in Piazza San Sepolcro a Milano, suddivisi in 4 ampi saloni. Decorazioni a stucco e affreschi, presenti nella aristocratiche sale dal pavimento di legno intarsiato, incorniceranno la prima mostra in programma: Twombly e Tancredi: Omaggio a Cardazzo. 16 opere -10 lavori di Tancredi, 6 di Cy Twombly- per un omaggio al grandissimo gallerista veneziano. Fino al 30 novembre 2018.
LA MOSTRA
Nel 1942 Carlo Cardazzo (1908 – 1963) inaugura la Galleria del Cavallino in Riva degli Schiavoni a Venezia, sua città natale. Pochi anni più tardi, nel 1946, il gallerista apre a Milano la Galleria del Naviglio a cui seguirà, nel 1955, il lancio della Galleria Selecta a Roma. In vent’anni d’intensa e lungimirante attività espositiva, Cardazzo diventerà un punto di riferimento per la scena artistica italiana e internazionale. In omaggio a questa storica figura, la galleria Tommaso Calabro inaugura la propria attività espositiva affiancando due artisti particolarmente ammirati da Cardazzo stesso: Cy Twombly (1928 – 2011) e Tancredi Parmeggiani (1927 – 1964).
I rapporti tra Tancredi e Cardazzo iniziano nei primissimi anni cinquanta, quando l’artista vince il secondo premio del Premio Gianni, istituito nel 1951 da Cardazzo al Cavallino. È l’inizio di un’intensa collaborazione tra il giovane feltrino e il gallerista veneziano, che, proprio in quegli anni, iniziava a concentrarsi sulla ricerca italiana non figurativa e sullo spazialismo. Al 1953 risalgono le prime due retrospettive di Tancredi, l’una organizzata tra gennaio e febbraio alla Galleria del Cavallino, l’altra a maggio presso la Galleria del Naviglio. Seguirà poi la partecipazione dell’artista acollettive promosse da Cardazzo, quali la mostra di artisti spazialisti organizzata dal Cavallino nella Sala degli Specchi di Palazzo Giustinian nel settembre del 1953 e un’altra personale al Cavallino nel 1956.
I rapporti tra Carlo Cardazzo e Cy Twombly iniziano invece sul finire degli anni cinquanta, quando il gallerista incontra l’opera dell’artista americano attraverso la galleria La Tartaruga di Roma. Nelmaggio del 1958, Plinio de Martis, fondatore della galleria, vi aveva organizzato la prima personale europea di Twombly, a solo un anno dal trasferimento dell’artista in Italia. A seguito di intensi scambi epistolari con De Martis, Cardazzo riesce ad assicurarsi una tappa veneziana della mostra, inaugurata il 18 agosto al Cavallino, seguita poi da quella al Naviglio nel novembre dello stesso anno. Altra importante occasione che lega Twombly a Cardazzo è poi la seconda mostra personale dell’artista, ancora una volta al Naviglio, che viene presentata al pubblico tra il marzo e l’aprile del 1961.
Le sperimentazioni artistiche di Tancredi Parmeggiani e Cy Twombly e, specialmente, la profonda attenzione al segno e al gesto tipica della loro produzione degli anni cinquanta e sessanta, riassumono in modo esemplare la linea di ricerca di Cardazzo in quel periodo: una ricerca caratterizzata da un forte interesse per l’arte non figurativa, spesso puramente segnica, sia italiana che internazionale. L’attenzione di Cardazzo verso artisti italianisegnici e gestuali, quali appunto Tancredi e gli altri spazialisti italiani, andava di pari passo a una spiccata attenzione nei confronti dell’arte astratta americana, da lui pionieristicamente ritenuta elemento chiave del futuro panorama artistico internazionale e del mercato dell’arte. Punto di incontro per le ricerche di Cardazzo fu la mostra America-Italia, che vide come protagonisti gli americani Rothko, Kline, Neuman, Francis e Bluhm, accanto agli italiani Capogrossi, Fontana e Crippa.
L’idea di affiancare due artisti quali Tancredi e Twombly nasce dunque dalla volontà di far luce sulla ricerca artistica che Cardazzo perseguì negli anni cinquanta e sessanta, e di mostrare affinità e divergenze nell’uso del segno da parte dei due artisti. Da una parte Tancredi che, dopo aver superato le ‘esperienze di pittura concreto-neoplastica che seguivano le varie altre futuriste, cubiste, espressioniste in genere’ si avvicina, sul finire degli anni quaranta, all’informale, per poi aderire, spinto da motivazioni concettuali oltre che artistiche, allo spazialismo.La sua opera nasce da un interesse nei confronti del rapporto tra natura e spazio, che Tancredi riduce al punto. Questo, termine allusivo di spazio,gli permetterà di ridisegnare la natura stessa. Attraverso il segno-scrittura, Tancredi colma la distanza tra il pensiero e la mano, e dà vita a una fitta tessitura di grafie libere cariche di emozionalità. Anche nell’arte di Cy Twombly il segno gioca un ruolo fondamentale. Negli anni cinquanta la sua grafia è dura, visibile e netta, ben distante dalla liquidità cromatica tipica della produzione degli anni settanta. Il gesto di Twombly sposa l’immediatezza dell’espressionismo astratto con la forza dei graffiti. I toni di bianco, che dominano i suoi lavori di questo periodo, sono spezzati da improvvisi tocchi di azzurri, rosa, rossi, gialli.
Punti d’incontro unici per i due artisti sono l’approccio alla tela, visionario e lirico, l’automatismo e una dinamica attenzione alla composizione, apparentemente libera, ma sempre attentamente controllata. Nelle opere di entrambi gli artisti, il vuoto gioca un ruolo chiave. Nei suoi scritti, Tancredi afferma che qualunque forma relativa alle dimensioni del suo quadro “ha per legge il vuoto,” mentre i critici veneziani interpretano i segni di Twombly come espressione del “vuoto così pieno di fascino al quale la pittura di oggi si sente irrimediabilmente attratta.”Ad un esame attento, i destini di Tancredi e Twombly appaiono dunque legati non solo dalla figura di Carlo Cardazzo, ma anche da un sentire comune e astratto verso l’arte.
Informazioni utili
Twombly e Tancredi: Omaggio a Cardazzo
16 settembre – 30 novembre 2018
Inaugurazione: sabato 15 Settembre 2018, ore 12 – 16
Palazzo Marietti, Piazza San Sepolcro 2, Milano
Martedì – Sabato, 10 – 18
tel. +39 0249696387