La polizia municipale di Venezia è intervenuta a San Marco per allontanare il pittore 86enne che stava dipingendo sotto le Procuratie senza autorizzazione
Immaginate quel che sarebbe successo se zelanti gendarmi avessero cacciato Paul Cézanne mentre dipingeva la Montaigne Sainte-Victoire perché calpestava un praticello, o Claude Monet perché ostacolava il passaggio delle carrozze mentre ritraeva la Cattedrale di Rouen? O meglio – per arrivare a Venezia – avessero impedito a Canaletto di immortalare il Canal Grande perché ostruiva la visuale ad altri osservatori? Ora: Ken Howard non è certo un maestro storicizzato come quelli citati, ma è comunque un pittore inglese di fama internazionale, presidente del New English Art Club fino al 2003, cavaliere dell’Order of British empire e accademico reale dal 1993. Il quale, 86 anni, da qualcosa come 50 anni ha eletto Venezia a soggetto pressoché esclusivo della sua pittura: “con sole, pioggia, neve, nebbia e acqua alta dipinge meravigliosamente la nostra Venezia”, si legge in alcuni post che hanno denunciato la cosa sui social.
Denunciato? Sì, perché con sua grande sorpresa domenica scorsa la polizia municipale è intervenuta a San Marco per allontanare il pittore che stava dipingendo sotto le Procuratie senza autorizzazione. Stupefacente la dichiarazione del comandante della polizia municipale Marco Agostini: “Gli agenti hanno fatto benissimo ad allontanarlo, pioveva, tutti cercavano di passare o di ripararsi sotto le Procuratie, non fossimo intervenuti, ci sarebbero comunque state proteste”. Di tutt’altro parere il Gruppo 25 Aprile, che critica l’operato dell’amministrazione comunale: “Siamo davvero sicuri che siano queste le priorità di una città allo sbando come Venezia? Manifestiamo solidarietà al professor Howard, in questo clima autori come Guardi o Canaletto sarebbero stati costretti ad emigrare”.