“Negli ultimi anni sono stata colpita dalle affinità tra astronomia e cinema. Sebbene la scienza e l’arte siano spesso considerate separate, il mio progetto intende creare forti legami tra loro. A mio avviso sia il cinema che l’astronomia dialogano con lo spazio della luce, del tempo e del concetto di distanza. Direi che l’astronomia e il cinema sono essenzialmente composti da questi elementi di definizione”. Rosa Barba
Pensiero Spaziolungo. Tra astronomia e cinema. Finzione e verità. Le “messe in scena” di Rosa Barba (1972) prendono vita negli spazi di Vistamare. La sede di Milano della galleria abruzzese inaugura la nuova stagione espositiva con la prima personale nei suoi spazi (tra Porta Venezia e Repubblica) dell’artista siciliana. Al centro dell’esposizione la nuova opera Drawn by the Pulse, scultura cinetica muta di 35mm che unisce ricerche astronomiche e tecniche cinematografiche. L’opera analizza la scoperta ‘cinematica’ delle Cefeidi, lo scintillio delle stelle, svelato dell’astronoma americana Henrietta S. Leavitt (1868-1921) chiamata ‘Harvard human computer’, come le tante donne che svolgevano il compito ripetitivo di studiare lastre fotografiche, come parte di una ricerca sulle proprietà delle stelle.
In Language Infinity Sphere l’artista prosegue la ricerca semantica sul linguaggio. L’opera è frutto di un atto performativo: con un movimento unico e ripetitivo l’artista muove sulla tela una sfera pesante coperta completamente caratteri tipografici in piombo – ricevuti in eredità da una tipografia italiana che ha chiuso dopo 40 anni di attività- creando un testo frammentato che si fissa sulla tela. Il lavoro è una ribellione contro la rarefazione del linguaggio contemporaneo. Per la serie Footnote (…being able to perceive it…) un frammento di testo scritto a mano su pellicola 70mm è appoggiato a terra; retroilluminato e ancorato come un loop infinito – un pensiero continuo. Il testo dialoga con temi connessi con la definizione di spazio. In Near the Small Magellanic Cloud un drappo di feltro con un testo ritagliato è tratto da una pagina del manifesto di Henrietta S. Leavitt, la cui invenzione subito non ebbe riconoscimento. L’opera crea un doppio livello di lettura: sul feltro e sul testo proiettato a parete.
Al piano di sotto la scultura filmica Focus Puller proietta un testo da una superficie in vetro all’altra, cercando di renderlo visibile. Nella sala accanto è presentato Somnium. Il film in 16 mm è ispirato all’omonimo racconto dell’astronomo Keplero (1634), considerato il primo trattato scientifico sull’astronomia lunare che presentava una descrizione immaginativa dettagliata di come la Terra potesse apparire vista dalla prospettiva della Luna. A pavimento l’installazione luminosa Pensiero Spaziolungo. L’opera, parte di una serie di lavori al neon presentati nel giardino cinquecentesco di Villa Medici a Roma, si svela al buio come poesia fluttuante nello spazio. Difficile da leggere dal livello del suolo, l’opera sembra essere concepita per la prospettiva a volo d’uccello.
“Il lavoro di Rosa Barba è una sottile interrogazione e cooptazione del cinema industriale come soggetto, attraverso varie forme che potrebbero essere considerate ‘messe in scena’… L’effetto del suo lavoro mette in discussione e rivisita verità e finzione, mito e realtà, il metaforico e il materiale, fino a disorientare … una pratica concettuale che modifica anche la messinscena dello spettatore come un atto di radicale ed esilarante inversione – da recettori di un’immagine (soggetti a un controllo esterno) ci troviamo dentro e in mezzo alla sala macchine a guardare verso l’esterno”. (Ian White, 2011)
Informazioni utili
ROSA BARBA
PENSIERO SPAZIOLUNGO
Vistamarestudio | Viale Vittorio Veneto 30 – 20124 Milano
4 settembre – 27 ottobre 2018
Orari martedì-sabato 10.00 – 19.00
T +39 02 63471 549
contact@vistamarestudio.com | vistamarestudio.com