Ville Aperte in Brianza torna dal 15 al 30 settembre. 150 siti aperti in tutta la Lombardia, da scoprire attraverso visite guidate e percorsi inediti. La rassegna intende far scoprire e valorizzare il patrimonio culturale della Brianza e non solo.
Le si vede da fuori, di solito. Magari anche quotidianamente, passeggiando per le vie della città, percependole come elemento del consueto, ma in fondo distaccate, protette dagli occhi curiosi dalla loro inaccessibilità. Si lasciano indugiare le dita sulle ferriate dei cancelli, immaginando di passeggiare per i loro giardini e di scoprirne le stanze immense ricoperte di bellezza. Sono regge, ville, dimore storiche di nobili famiglie: ora come allora vanto della città, ma troppo spesso silenziose e lontane, monumento inerte di un passato appartenuto a qualcun altro.
Per riappropriarci della storia e delle storie che abitano i saloni affrescati e le architetture magnificenti, 150 siti pubblici e privati apriranno le porte dal 15 al 30 settembre, lasciando entrare i visitatori e permettendo ai loro segreti di uscire. Un po’ come Umberto I che fuggiva dalla regina Margherita di Savoia, approfittando di una passaggio segreto posto dietro un’anta di un guardaroba, per raggiungere la sua amante: la duchessa Eugenia Attendolo Bolognini Litta, celebrata da Balzac come la donna più bella del mondo, a quei tempi. Si tratta di una delle tante curiosità che la Reggia di Monza cela, e che saranno svelate grazie ad esclusive visite guidate alla scoperta di sale e spazi solitamente preclusi ai visitatori. Tra questi gli appartamenti reali, con il debutto per il pubblico del letto della Regina Margherita, recentemente restaurato e per la prima volta esposto.
Indubbio fiore all’occhiello di questa rassegna, Ville aperte in Brianza è riuscita ad affiancare alla storica dimora monzese un ampio ventaglio di siti altrettanto validi, per cui la curiosità è accresciuta dall’inspiegabile anonimato, o quasi, di alcuni gioielli nascosti. Paradossale il mistero che porta questi grandiosi complessi a mimetizzarsi e venire assorbiti dal contesto cittadino. Quasi malinconici nella loro maestosità trasparente, sono pronti a mostrare il loro antico splendore.
Così Palazzo Arese Borromeo, a Cesano Maderno, si scrolla di dosso la polvere ed è pronto ad affermare e mostrare i vanti che ne fanno un unicum nel panorama delle ville lombarde. Rilevato dall’amministrazione nel 1988, i lavori per ricostituire l’antico splendore per troppo tempo coperto dall’edera procedono senza sosta da allora. La loggia al primo piano, solitamente posta al pianterreno, è una grande finestra che riversa generosa l’azzurro del cielo sul cortile silente, il cui candore ne restituisce con intensità i riflessi. I boschi che circondavano la residenza sono scomparsi da tempo, ma il loro arboreo fulgore sopravvive nelle pareti della villa. Tra capricci architettonici e ispirazioni floreali, gli affreschi della dimora rappresentano un’eccezione per la decorazione artistica milanese. Le raffigurazioni si susseguono di stanza in stanza, sempre variando per artista e tematica: dalla storia di Roma ai ritratti di famiglia, da studioli completamente mosaicati a cappelle che a tratti brillano dello stesso azzurro del cielo. Illusioni prospettiche e giochi d’ombra sembrano costruire un ambiente incantato, i cui continui restauri restituiscono piena concretezza e godibilità.
Non solo Monza e Brianza (33 comuni), ma anche le province di Milano (5), Como (7), Lecco (24) e Varese (1) hanno aderito all’iniziativa che l’hanno scorso ha contato circa 35.000 presenze. Un risultato eccezionale che Ville Aperte in Brianza prova a ripetere con una proposta ampia, tra cui si distinguono, oltre alle già citate Villa Reale di Monza e Palazzo Arese Borromeo: Villa Borromeo Visconti Litta (Lainate, MI), il Complesso Romanico di San Pietro al Monte (Civate, LC), Villa La Cagnola (Inverigo, CO), Villa Crivelli Pusterla (Limbiate, MB).
Il link del sito ufficiale della rassegna per ulteriori informazioni.