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La Vergine delle Rocce come chiave di lettura del linguaggio Vinciano. L’ipotesi di Maria Pirulli

La lingua dei segni nella Vergine delle Rocce; Maria Pirulli
La lingua dei segni nella Vergine delle Rocce

Cosa si nasconde dietro la gestualità delle figure presenti nella Vergine delle Rocce?

Lo ha raccontato Maria Pirulli, il 18 ottobre, in occasione della presentazione del suo nuovo libro “La lingua dei segni nella Vergine delle Rocce”.

Si tratta dell’appassionante racconto dell’incontro del grande Da Vinci con la famiglia dei De Predis; evento poco conosciuto risalente al 1482, quando Leonardo venne ospitato in Porta Ticinese a Milano presso la bottega della famiglia, composta da sette fratelli artisti, di cui uno sordo: Cristoforo De Predis. Celebre miniaturista, era solito apporre alle sue opere la firma MUT, per “mutolo”. L’incontro diede a Leonardo la possibilità di apprendere la lingua dei segni, della quale parla abbondantemente nel Trattato della Pittura, scritto in occasione del suo primo soggiorno milanese, periodo nel quale ottenne anche la sua prima commissione come artista.

Suddiviso in 7 capitoli, il saggio di Maria Pirulli affronta l’introspezione psicologica del genio artistico leonardiano, la complessa vicenda legata alla prima commissione della Vergine delle Rocce, i rebus e le figure allegoriche nel suo lavoro, per approdare al discorso sul linguaggio gestuale. In un excursus sulla storia della lingua dei segni e sulle condizioni dei mutoli fin dai tempi delle Sacre Scritture, l’autrice ricostruisce lo straordinario e insospettabile dialogo tra arte e linguaggio, fornendo prospettive mai esplorate sull’influenza che la lingua dei segni ha avuto sull’opera leonardesca.

Informazioni utili:

La lingua dei segni nella Vergine delle Rocce

Autrice: Maria Pirulli

Saggistica

Pagine: 176

Prezzo: 16 euro

Collana: Eterotopie

ISBN: 978-88-5754-701-5

La Vergine delle Rocce come chiave di lettura del linguaggio Vinciano. L’ipotesi di Maria Pirulli

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