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Sulle spalle del maestro: due installazioni site-specific celebrano Leonardo da Vinci, a Milano

Rendering installazione Giardino Abusivo © Eugenio Tibaldi Rendering installazione Giardino Abusivo © Eugenio Tibaldi
Rendering installazione Giardino Abusivo © Eugenio Tibaldi
Rendering installazione Giardino Abusivo © Eugenio Tibaldi

Due installazioni site-specific arricchiscono la collezione del Museo del Novecento di Milano. A realizzarle, ispirandosi all’opera di Leonardo da Vinci, gli artisti Ettore Favini e Eugenio Tibaldi.

Un maestro a cui ispirarsi, 80 progetti che tendono verso di lui, un solo vincitore. Anzi no, due. Si conclude con un premiazione ex-aequo il concorso indetto dal Comune di Milano|Cultura in occasione di Milano Leonardo 500 per la progettazione e la produzione di opere di arte contemporanea ispirate a Leonardo da Vinci.

Autoritratto di Leonardo
Autoritratto di Leonardo

A trionfare sono le installazioni site-specific Atlantico di Ettore Favini e Giardino abusivo di Eugenio Tibaldi, le quali confluiscono nell’esposizione After Leonardo. Installazioni di Ettore Favini e Eugenio Tribaldi. Ad ospitarla, dal 20 settembre al 12 gennaio 2020, è Museo del Novecento di Milano, che accoglierà inoltre le due opere nella sua collezione.

Natura, scienza e arte sono infatti al centro dei lavori di entrambi gli artisti premiati che, attraverso linguaggi intermediali e una particolare attenzione alla interazione con il pubblico, propongono una riflessione su temi di stringente attualità: la sostenibilità e il rapporto con la natura.

Clip videoinstallazione Atlantico © Ettore Favini
Clip videoinstallazione Atlantico © Ettore Favini

La videoinstallazione Atlantico di Ettore Favini si ispira al Codice Atlantico di Leonardo, conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, con un esplicito riferimento a quei paesaggi e a quella nebbia poi tradotti nel famoso “sfumato” leonardesco. Lo scorrere delle immagini porta il visitatore a vivere un’esperienza immersiva in uno spazio isolato e meditativo che sarà ricreato al piano terreno del Museo.

Giardino abusivo di Eugenio Tibaldi è un’installazione viva e in continuo divenire che, a partire da un’”estetica informale” tipica delle periferie urbane, regala una seconda vita, e un nuovo senso, agli oggetti. Allestita su diversi livelli della rampa d’accesso al Museo, l’opera è composta da tre strutture, nelle quali piante e ortaggi nascono e crescono: una nuova forma di paesaggio contemporaneo che invita alla partecipazione e alla cura collettiva.

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