Print Friendly and PDF

Capolavoro per il Natale milanese. L’Adorazione dei Magi di Perugino a Palazzo Marino

Perugino, Adorazione dei Magi, comune di Milano Perugino, L'Adorazione dei Magi © Comune di Milano
Perugino, Adorazione dei magi, Palazzo Marino
L’adorazione dei magi

Undicesimo Natale meneghino all’insegna dell’arte. Dall’Umbria a Milano, L’Adorazione dei Magi di Pietro Perugino.

Come tradizione comanda, con l’arrivo del gelo dicembrino e delle feste natalizie, a Milano torna puntuale il capolavoro-regalo a tutti i milanesi (e non solo). Si rinnova (fino al 13 gennaio 2019) l’appuntamento con l’arte proposto dal Comune. I cittadini potranno ammirare gratuitamente L’adorazione dei Magi di Pietro Perugino, esposta a Palazzo Marino. A rendere possibile l’importante prestito è stata la collaborazione tra Milano e Perugia, in particolare con la Galleria Nazionale dell’Umbria, che grazie a questo evento ha avuto la possibilità di restaurare l’opera prima del suo arrivo nel capoluogo lombardo.

Perugino, Adorazione dei magi, Palazzo Marino
L’adorazione dei magi © Comune di Milano

La tela, realizzata nel 1473 per la Chiesa di Santa Maria dei servi a Perugia, rappresenta il primo incarico assegnato dalla sua città natale all’artista, allora venticinquenne. Gli anni sono quelli della sua formazione, avvenuta a Firenze presso la bottega del Verrocchio. L’influsso del maestro è ancora riscontrabile nella tela dell’allievo, così come quello degli artisti con cui entra in contatto durante gli studi. Lavorare nel capoluogo toscano all’epoca voleva dire trovarsi gomito a gomito con artisti del calibro di Leonardo e Botticelli, personalità con cui Perugino dialoga e si confronta, riprendendoli senza però compromette l’affermarsi di uno stile del tutto personale.

Visi dolci, distese d’acqua che invadono il paesaggio e un’attenzione minuziosa ai particolari di derivazione fiamminga. Questi i tratti caratteristici della sua pittura, in cui l’artista mischia osservazione diretta e studio dei modelli. La resa realistica è prediletta rispetto al simbolo. Ne è un esempio la cometa che corona la tela, in cui l’interesse per una rappresentazione coerente con la realtà fisica supera quello per la sua tradizionale valenza divina. Il risultato è un’opera che mostra chiaramente il periodo di passaggio in cui il giovane pittore si trovò ad operare. Le ultime tendenze medioevali si fondono con la nuova sensibilità barocca. Il clima di cambiamento si percepisce anche dalla nuova sensibilità che Perugino ha nel trattare un tema tanto legato alla tradizione. Un esempio di questo si vede nel modo in cui è rappresentato Gaspare. Il più anziano dei magi non è intento a baciare i piedi di Gesù come vorrebbe l’iconografia classica, ma si limita ad osservare il bambino in contemplazione.

Perugino, L'adorazione dei magi, Palazzo Marino
L’Adorazione dei Magi, dettaglio

La tela è densa di riferimenti ai maestri dell’epoca. Le vesti tipiche di Verrocchio si fondono con gli scintillanti ornamenti di Pollaiolo, il tutto coronato dal grande albero che, sullo sfondo, rimanda a quello del Battesimo di Cristo di Piero della Francesca. Questa continua citazione ha creato non poche difficoltà nel risalire alla paternità dell’opera. La definitiva attribuzione a Perugino risale al 1911, dopo numerosi dibattiti e analisi, quando si è deciso di dar fede alla versione presente nelle Vite del Vasari, che già all’epoca attribuiva l’opera al maestro di Perugia. Alla luce di questa interpretazione, il ragazzo che fissa lo spettatore con sguardo fiero all’estrema sinistra del quadro sarebbe riconoscibile come l’artista, teoria resa plausibile anche dalla macchia a forma di farfalla che compare sotto il suo occhio, sintomo del lupus, malattia che sappiamo affliggeva Perugino. Secondo una recente teoria, quello dell’artista non sarebbe l’unico ritratto presente nel quadro. Nei magi sarebbero infatti rappresentati alcuni membri della famiglia Baglioni, nobili perugini probabilmente coinvolti nella commissione dell’opera. Scelta questa che sarebbe in linea con la consuetudine in voga all’epoca di rappresentare nei dipinti i committenti.

Perugino, Adorazione dei magi, Palazzo Marino
Sala Alessi © Comune di Milano

All’iniziativa del Comune si uniscono anche i municipi 7 e 8, che dal 3 dicembre al 6 gennaio ospiteranno -prima a Villa Scheibler e poi all’Emeroteca di via Cimarosa-  la Madonna con Bambino (1645-1650) di Carlo Francesco Nuvolone, quando simbolo dell’apertura al barocco dell’artista.

Perugino, Adorazione dei Magi, comune di Milano
Perugino, L’Adorazione dei Magi © Comune di Milano

Informazioni utili 

Milano, Palazzo Marino, Piazza della Scala 2, Sala Alessi, 1 dicembre 2018 – 13 gennaio 2019

Ingresso libero

Tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30)
Giovedì dalle ore 9.30 alle ore 22.30 (ultimo ingresso alle ore 22.00)

Chiusure anticipate
7 dicembre chiusura ore 12.00 (ultimo ingresso alle ore 11.30)
24 e 31 dicembre 2016 chiusura ore 18.00 (ultimo ingresso alle ore 17.30)

Festività
8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio aperti dalle ore 9.30 alle ore 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30)

*Perugino, L’Adorazione dei Magi © Comune di Milano

L’iniziativa quest’anno ha visto scendere in campo accanto al Comune di Milano partner di spicco come Intesa San Paolo e Rinascente, simbolo di un felice rapporto tra pubblico e privato, tema sempre più attuale al giorno d’oggi.

Commenta con Facebook

leave a reply

*