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Gallerie Estensi, luogo dell’incanto. Parola alla Direttrice Martina Bagnoli. Rinnovamento, mostre, immagini

Giovan Francesco Barbieri detto Guercino, Venere, Marte e Amore, 1633. Galleria Estense di Modena | ArtsLife

Come d’incanto, si aprono le danze alle Gallerie Estensi. Prima a Modena e poi a Ferrara, il polo museale delle Gallerie Estensi -che comprende anche la sede di Sassuolo- ha inaugurato mercoledì 12 e giovedì 13 dicembre 2018 il rinnovamento del proprio assetto. Nuove sale e due grandi mostre coronano il lavoro di più di due anni di studio e ricerca con grandi novità legate, anche e soprattutto, ai supporti tecnologici d’avanguardia che accompagneranno il visitatore all’interno del percorso espositivo, per una fruizione consapevole e approfondita.

(Qui tutto quello che c’è da sapere sulle nuove sale e le due mostre Galleria Metallica. Ritratti e imprese dal medagliere estense alla Galleria di Modena e Cantieri paralleli. Lo studiolo di Belfiore e la Bibbia di Borso. 1447-1463 alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara)

Galleria Estense di Modena | ArtsLife

La padrona di casa Martina Bagnoli, Direttore Generale delle Gallerie da dicembre 2015, porta la propria esperienza a servizio della palingenesi delle due realtà museali scrigno di importanti collezioni che raccolgono più di cinquecento anni di storia: la Galleria Estense di Modena presenta opere come La Pietà di Cima da Conegliano, la Madonna col Bambino del Correggio, il Ritratto di Francesco I d’Este di Velazquez, medesimo soggetto per il busto marmoreo realizzato da Bernini, il Trittico di El Greco e il Crocefisso di Guido Reni; mentre la Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti -comprendente il salone d’onore e l’appartamento cinquecentesco di Virginia de’ Medici- accoglie una significativa rassegna della pittura ferrarese dal Due al Settecento, dai grandi cicli di affreschi medievali provenienti dalle chiese di San Bartolomeo e di Sant’Andrea, alle tele seicentesche dello Scarsellino, di Carlo Bononi e del Guercino, fino ai bozzetti dei Gandolfi e dei Crespi, passando per i maestri quattrocenteschi come Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti e gli altri pittori che Roberto Longhi identificò come “Officina ferrarese” che condussero un serrato dialogo con i forestieri Gentile da Fabriano, Mantegna e Carpaccio, e quelli cinquecenteschi fra cui Garofalo e Dosso Dossi (imponente il Polittico Costabili realizzato dai due, gioiello custodito in una sala speciale).

Gallerie Metallica. Ritratti e imprese dal medagliere estense, Galleria Estense di Modena | ArtsLife

Nel febbraio 2018, in un’intervista per ArtsLife (qui il link), la Direttrice elencava in tre punti gli obiettivi prefissati per il nuovo anno e in occasione della nuova veste conferita alle Gallerie siamo tornati, alle soglie del 2019, proprio su quei punti:

“Mi fa piacere avere la possibilità di fare, di nuovo insieme, questo bilancio. Sono molto soddisfatta perchè nonostante i tempi serrati abbiamo raggiunto i nostri obiettivi. Ho viaggiato, nella storia delle collezioni proponendo un percorso cronologico che nello stesso tempo mira a sottolineare come ogni periodo sia in stretto dialogo con il precedente, e anche geograficamente: ospite d’eccezione per la mostra dedicata allo studiolo di Belfiore a Ferrara è la tavola della Musa Polimnia proveniente dalla Gemäldegalerie di Berlino che finalmente si riunisce con le Muse Erato e Urania”.

Nel 1447 Lionello d’Este fece allestire nella villa di Belfiore un ambiente riservato alla meditazione e allo studio del signore. Questo divenne il primo modello di studiolo principesco, un luogo privato dove raccogliere gli oggetti più cari e successivamente testimonianza dello status symbol della casata. Per la decorazione l’umanista Guarino Veronese pensò ad un ciclo pittorico dedicato alle Muse, di cui indicò -in una lettera del 5 novembre 1447- numero, nomi e iconografia specifica. Nonostante il programma iconografico non venne completamente rispettato, attraverso le sei tavole raffiguranti le Muse lo studiolo diventava simbolo -tipico di quell’umanesimo platonico- di uno Stato retto da un principe filosofo. I lavori vennero ultimati nel 1463, durante la reggenza del fratello Borso, subendo diverse modifiche: la realizzazione delle tavole decorative sono infatti riconducibili a diversi autori, ai quali ancora oggi, nonostante le diverse posizioni della critica, non si è trovata sicura identificazione. Tuttavia, per quanto riguarda le tre tavole esposte alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara -Muse Polimnia, Erato e Urania- si approfitta dell’occasione per sottolineare le significative somiglianze da cui sono accomunate, come nel panneggio delle vesti, nei tratti del viso o nello scorcio di sottinsù che testimonierebbero la paternità, se non totale ma almeno in parte, di uno stesso autore.

Tre tavole raffiguranti (partendo da dx) la Musa Erato, la Musa Polimnia e la Musa Urania. Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti | ArtsLife

Ho aiutato i giovani e loro hanno aiutato me. Basta pensare che le Pinacoteche siano luoghi polverosi, è necessario che chi come noi fa questo mestiere si adegui ai tempi e inizi a trasmettere i valori di queste opere mediante supporti sempre più all’avanguardia . Per questo nella sede di Modena, come in quella di Ferrara, i visitatori avranno la possibilità di essere guidati, nel rigore scientifico, da dispositivi touch screen con approfondimenti e curiosità sulle esposizioni”.

In particolare l’allestimento dedicato allo studiolo gioca la sua carta vincente proprio grazie a due postazioni multimediali, l’una realizzata da FrameLAB -Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna- che permette di visitare virtualmente lo studiolo di Belfiore approfondendo vari elementi della sua costruzione e decorazione, l’altra creata dalla FCP editore con l’AImage Labs -dell’Università di Modena e Reggio Emilia- che consente di sfogliare attraverso una riproduzione digitale la Bibbia di Borso per intero.

Bibbia di Borso d’Este, 1455-1461. Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti | ArtsLife

Ci siamo fatte belle, io e le Gallerie Estensi. Finalmente abbiamo chiuso i cantieri ed entrambe le sedi presentano un radicale rifacimento dell’impianto di climatizzazione, d’illuminazione e di sicurezza antropica, nel pieno rispetto della manutenzione delle opere. L’allestimento è stato completamente ripensato, a Modena è stato inaugurato un moderno spazio per mostre temporanee e tre nuove sale tematiche -sui reperti etruschi e egizi; sulla cultura cortese della casata; sul rapporto tra Rinascimento e antichità classica-, mentre a Ferrara sono ben 10 le nuove sale, tra le quali quella a cui tengo di più è sicuramente la sala delle tecniche artistiche, dove viene ricreato il laboratorio di un pittore rinascimentale e che veramente trasmette tutto il fascino e la complessità di quest’arte”.

Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti | ArtsLife
Sala delle tecniche artistiche, Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti | ArtsLife
Polittico Costabili, Garofalo e Dosso Dossi, 1513. Pinacoteca Nazionale di Ferrara | ArtsLife

 

Galleria Estense di Modena | ArtsLife

Informazioni utili

Ferrara:
Pinacoteca Nazionale di Ferrara – Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d’Este, 21

Cantieri paralleli. Lo studiolo di Belfiore e la Bibbia di Borso. 1447-1463
13 dicembre 2018 – 22 aprile 2019

Tel. 0532.205844
Sito web

Modena:
Galleria Estense
Largo Porta Sant’Agostino, 337

Galleria metallica. Ritratti e imprese dal medagliere estense
14 dicembre 2018 – 31 marzo 2019

Tel. 059 4395711
Sito web

[Prima immagine: Giovan Francesco Barbieri detto Guercino, Venere, Marte e Amore, 1633. Galleria Estense di Modena | ArtsLife]

Gallerie Estensi, luogo dell’incanto. Parola alla Direttrice Martina Bagnoli

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