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Il British Museum non restituirà mai i marmi del Partenone

Il direttore del British Museum di Londra ha dichiarato in una recente intervista che non restituirà mai i marmi del Partenone, difendendo la loro rimozione come un ‘atto creativo’

Le dichiarazioni di Hartwig Fischer, il direttore del museo inglese,  hanno già suscitato una forte reazione internazionale. Fischer ha difeso la rimozione delle sculture da parte del nobiluomo inglese Lord Elgin all’inizio del 1800 come un “atto creativo” e ha ribadito che il Trustee del museo non appoggerebbe mai il rimpatrio ad Atene.


Fischer ha affermato che quando i musei offrono un nuovo contesto per impegnarsi con il patrimonio culturale sono “creativi”. «Quando trasferisci il patrimonio culturale in un museo, lo sposti fuori dal contesto. Eppure questo spostamento è anche un atto creativo». Realizzate dallo scultore del V secolo  Fidia, le sculture classiche furono successivamente integrate nel Partenone e in altre strutture sull’Acropoli, ad Atene.

George Vardas, segretario dell’associazione internazionale per le riunificazioni delle sculture del Partenone, ha chiesto delucidazioni in merito: «Qual è la causa creativa della distruzione del tempio e il saccheggio delle chiavi della storia antica di una nazione?».

Ma Fischer ha risposto affermando che le sculture “raccontano storie diverse” sul Partenone, che in varie epoche ha cambiato funzione, è stato un tempio di Atena, una chiesa cristiana e una moschea. Ed è stato poi stato riscoperto dopo anni di abbandono dopo un bombardamento del 1687.

“La riscoperta è ovviamente parte della storia europea”, ha detto Fischer, aggiungendo che il museo mostra le sculture in un contesto di culture mondiali.

Per ora questa è la ferma presa di posizione del Museo.

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