![Sciogliersi come neve al sole di Boetti](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-13-590x472.jpg)
Sciogliersi come cera nera di fronte al Medardo di Russo, o Sciogliersi come neve al sole davanti al bianco Boetti di Robilant/Voena? Comunque e ovunque lo si voglia fare, quest’anno è d’obbligo fare un giro tra le 186 gallerie della 24° edizione di MiArt, consapevoli della finalmente maturità della fiera di moderno e contemporaneo di Milano (5-7 aprile 2019), diretta da Alessandro Rabottini. Unanimemente riconosciuta come la migliore edizione milanese e nazionale, non ha l’eleganza di Artissima, ma ha qualità e sostanza da vendere. Una fiera in perpetua crescita sospinta da una proposta qualitativa costante e omogenea, dagli Emergent agli Object. Ottime le sezioni (7), uno storico italiano che si consolida senza picchi assoluti (a parte Medardo, Vedova e poco altro) e manca di seri progetti curatoriali e recita molto spesso stand supermercato saturi della qualunque (con eccezioni, tra Decades e Masters, di stand come Galleria Dello Scudo, Russo, Gomiero, Cardi, Frittelli, Osart, Montrasio, Lampertico). Contemporaneo sugli scudi che sull’asse centrale (corridoio C) riverbera un’atmosfera da fiera internazionale, una longitudinale che da Trisorio e Lelong si scioglie nella sobria e raffinata sezione Generations (su invito), dai portali d’accesso color blu e (soprattutto) dai dialoghi intelligenti tra gallerie e artisti di generazioni diverse (segnaliamo Patrizio di Massimo/Horst P. Horst; Birgit Jurgenssen/Tina Lechner; Walead Beshty/Morgan Fischer). Alle multinazionali dalle pregiate proposte come Ropac, Hauser/Wirth, Goodman, Gladstone, De Carlo, Continua e simili, fanno eco ricercate realtà di casa come Raffaella Cortese, Z2O di Sara Zanin, Fumagalli, P420, Monitor, SpazioA. Sulla scia di una primavera decennale costante, Milano è finalmente in grado di offrire anche sul contemporaneo un panorama da città internazionale, tra una matura MiArt e un’Art Week in giro per la città che si rispetti.
Di seguito le migliori “cose” viste in fiera, tra proposte, stand, opere e sezioni.
Sciogliersi come la nera cera di Medardo Rosso, Ecce Puer, 1918-20, da Galleria Russo (menzione per tutto lo stand, tra uno spaccato di lavori di Cambellotti e lavori di Wildt, Modigliani e appunto Medardo)
![Medardo Rosso, Ecce Puer, 1918-20 da Galleria Russo](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/Medardo-Rosso-Ecce-puer-1895-_1_LR-393x590.jpg)
Galleria Dello Scudo tra Spagnulo e Vedova, con l’ultimo “rosso” ancora sul mercato dominante e pulsante a centro stand.
![Galleria Dello Scudo tra Vedova e Spagnulo](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-2-510x590.jpg)
![Galleria Dello Scudo tra Vedova e Spagnulo](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-1-520x590.jpg)
La poesia dell’architettura di Carlo Scarpa nella Decades di Gomiero, un lavoro filologico esemplare per una preziosa pubblicazione, “Pensieri di Carlo Scarpa”.
![Carlo Scarpa da Galleria Gomiero](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-5-490x590.jpg)
![Carlo Scarpa da Galleria Gomiero](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-6-500x590.jpg)
Melotti bianco rosa smaltato da Matteo Lampertico (con Tancredi, Santomaso e parentesi di Chighine da non mancare)
![Melotti, Senza Titolo, 1950](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-17-443x590.jpg)
![Chighine](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-3-590x484.jpg)
Frittelli in toto, da Ketty La Rocca e Libera Mazzoleni alle tessere di vetro frantumate e intagliate di Francolino e agli storici strappi di Rotella.
![Libera Mazzoleni](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-14-494x590.jpg)
![Francolino](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-15-490x590.jpg)
Asse centrale aka Corridoio C, dagli Hockney di Lelong ai Paul McCarthy di Hauser/Wirth
![Hockney di Lelong](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-20-518x590.jpg)
![Paul McCarthy di Hauser/Wirth](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-19-590x443.jpg)
![Rodolphe Janssen](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-18-590x443.jpg)
Generations – tra le combo: Patrizio di Massimo – T293/Horst P. Horst – Paci Contemporary; Birgit Jurgenssen/Tina Lechner (Hubert Winter); Walead Beshty – Thomas Dane/Morgan Fischer – Bortolami.
![Patrizio di Massimo - T293/Horst P. Horst - Paci Contemporary](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-8-590x456.jpg)
![Birgit Jurgenssen/Tina Lechner (Hubert Winter)](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-11-590x457.jpg)
![Walead Beshty - Thomas Dane/Morgan Fischer - Bortolami](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-10-590x452.jpg)
Le 3 migliori gallerie italiane di contemporaneo: Z2O di Sara Zanin, P420, Raffaella Cortese.
![photocredits: Sebastiano Luciano; per la courtesy: l'artista & z2o Sara Zanin Gallery Roma.](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/z2o_Sara_Zanin_gallery_Miart_2019-08-590x394.jpg)
![P420@MIART2019-installation-view-ph.-S.Pellion-di-Persano](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/P420@MIART2019-installation-view-ph.-S.Pellion-di-Persano_IMG_7004-590x393.jpg)
![Raffaella Cortese](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-16-590x443.jpg)
Mi sento cinese del 1964 o uno schermo di smalto del 1963? Gli Schifano di Tega (e non solo, stand con Uncini, Christo, Novelli, Melotti…)
![Schifano di Tega](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-12-590x447.jpg)
Sciogliersi come neve al sole di Boetti, 1988 (e lo stand tutto di Robilant/Voena con parentesi di ceramica di Fontana)
![Sciogliersi come neve al sole di Boetti](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/04/miart-2019-13-590x472.jpg)