Verónica Vázquez e Marco Maria Zanin protagonisti della mostra che a Bassano del Grappa rilegge il poema di Esiodo con inedite geografie culturali
È un’affascinante struttura carica di storia, una delle torri innalzate nel 1300 a guardia della cinta muraria di Bassano del Grappa. Da qualche anno è diventata uno spazio espositivo, uno dei tanti della galassia Musei Civici, guidata con successo e grande dinamismo da Chiara Casarin. Ora la Torre delle Grazie si apre all’arte contemporanea ospitando la mostra Le Opere e i Giorni. Verónica Vázquez e Marco Maria Zanin, organizzata con la galleria Marignana Arte in collaborazione con Piero Atchugarry Gallery: un dialogo fra un’artista visuale e plastica uruguayana di fama internazionale, Verónica Vázquez (Trienta Y Tres, Uruguay, 1970), e un artista italiano, Marco Maria Zanin (Padova, 1983), che fa della sua ricerca un mezzo per rivolgersi alle culture materiali dei Paesi emergenti e all’antropologia applicata alle arti visive.
Il titolo dell’esposizione è tratto dal poema di Esiodo e immediatamente rimanda alla stretta relazione che, pur provenendo da geografie culturali differenti, i due artisti hanno con il tema del lavoro quale matrice formativa del linguaggio dell’uomo e della sua identità, espressione di una collettività e di una società. Vázquez sceglie elementi e materiali spesso di riuso, metalli e legno che l’artista piega e contorce, in opere di plastica energia. Partendo dallo studio delle civiltà e dei manufatti, Zanin indaga invece le diverse geografie socio-culturali connesse al tema del fare dell’uomo: il lavoro, inteso come eredità di una conoscenza atavica e capace di produrre ancor oggi archetipi di senso, è tra i temi preferenziali dell’artista, che intende la fotografia non solo come un medium di documentazione ma in quanto linguaggio di autonoma rielaborazione. La mostra si apre oggi e resta visibile fino al 21 luglio: noi vi anticipiamo le affascinanti installation views…