La Tate di Londra ha annunciato piani concreti per combattere il cambiamento climatico.
Greta Thunberg e gli attivisti stanno lasciando il segno. Anche musei di tutto il mondo stanno cambiando il loro modus operandi. La Tate, un museo europeo di alto profilo, ha rivelato i piani per diventare più “verdi” e ridurre significativamente l’impatto del carbonio.
I suoi direttori hanno dichiarato “emergenza climatica” e si sono impegnati a ridurre l’impronta di carbonio del museo del 10% entro i prossimi quattro anni e di trasformare le gallerie per renderle più rispettose dell’ambiente. L’intento è anche di espandere le “opzioni verdi” anche nei suoi ristoranti in modo che nel menu siano presenti più offerte vegetariane e vegane.
Inoltre, i musei verificheranno le politiche di viaggio dei loro dipendenti e li incoraggeranno a muoversi con mezzi sostenibili (train-first).
“Cercheremo nuovi modi per diventare più flessibili e responsabili” hanno dichiarato i direttori di Tate “Come organizzazione che lavora con artisti viventi, dovremmo rispondere e amplificare le loro preoccupazioni. E, mentre il nostro pubblico e le comunità di tutto il mondo affrontano l’emergenza climatica, anche noi dobbiamo far luce su questo tema attraverso l’arte “.
L’annuncio arriva meno di una settimana dopo che Tate Modern ha aperto la mostra di Olafur Eliasson, il cui lavoro ha a lungo trattato temi legati alla sostenibilità ambientale. L’artista islandese ha creato un menu speciale e un programma di eventi correlati per il Terrace Bar della Tate Modern, basato sul cibo biologico, vegetariano e di provenienza locale.
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