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Vivian Maier a colori. La tata fotografa in una miscellanea di angoli e dettagli inediti in Italia

Vivian Maier a colori Vivian Maier a colori
Vivian Maier a colori
Vivian Maier a colori

Per la prima volta in Italia, negli spazi di Forma Meravigli a Milano, viene aperta al pubblico la più grande selezione inedita di fotografie a colori della più misteriosa e celebre “tata fotografa”, che racconta il quotidiano americano tra gli anni Cinquanta e la metà degli anni Settanta.

Vivian Maier oggi è una delle esponenti più importanti della fotografia di strada del Novecento, ma i suoi lavori sono rimasti sconosciuti per decenni, scoperti solo dopo la sua morte nel 2009. Ad una vendita all’asta nel 2007 a Chicago, John Maloof appassionato della storia della città, compra a trecentottanta dollari una cassa con centinaia di negativi e rullini presentati come “scatti su Chicago”. Maloof incomincia a sviluppare e scansionare i negativi e comprende di essere difronte al lavoro di uno sguardo inconsueto, di una visione peculiare della vita. Da qui inizia la ricerca dell’identità di questo sguardo, quello di Vivian Maier, che condurrà Maloof insieme a Charlie Siskel alla realizzazione di un documentario uscito nel 2014, Alla ricerca di Vivian Maier,che ha ottenuto una nomination agli Oscar.

Vivian Maier a colori
Vivian Maier a colori

L’identità della Maier rimane una nebulosa da cui emergono pochi elementi come la sua nascita nel 1926 a New York nel Bronx, il suo lavoro di bambinaia della upper middle class americana e la sua permanenza di qualche anno in Francia per la vendita di un terreno di famiglia cui seguì l’acquisto di una Rolleiflex.

Vivian the nanny è sempre sola, ama viaggiare, ama il cinema e fotografa ogni cosa che attrae la sua attenzione.

Vivian Maier a colori
Vivian Maier a colori

La mostra, negli spazi di Forma Meravigli, invita a scoprire una Vivian Maier attenta ad ogni dettaglio cromatico che possa sconvolgere una scena di vita quotidiana, o che possa fare innamorare di un angolo apparentemente scialbo e comune a qualsiasi periferia urbana. Intorno a tutti i suoi temi caratteristici di paesaggio urbano, ma anche di ritratti di signore imbellettate e bambini, di emarginati e umili, vi è un’atmosfera di poetica delicatezza che si mescola perfettamente ad una ironia pungente che sottolinea le singolarità fisiche e caratteriali dell’essere umano. La Maier come tutti i grandi fotografi di strada riesce ad essere invisibile e non solo in fotografia. Guardando il suo lavoro, si cerca di ricomporre i pezzi di una vita e il risultato finale è come se fosse composto solo da frammenti di piccole verità, un po’ come i suoi autoritratti che si beffano dello sguardo dell’altro fino a culminare nell’autoritratto senza data presente a Forma Meravigli. Quest’ultimo consiste in cappotto,camicia e cappello di Vivian disposti in terra come se fossero indossati. L’autrice delinea così la sua forma corporea in cui scompare del tutto la sua identità, e lascia all’osservatore lo squisito compito di immaginare e colmare con significati nuovi e personali, quelle dimensioni sospese che sembrano essere la vita di Vivian Maier e la sua arte.

Vivian Maier a colori
Vivian Maier a colori

La street photographer di Chicago, spesso relegata al rango di fotografa amatoriale, dimostra in questa raccolta a colori, la sua professionalità e il suo grado di sperimentalismo, in un contesto storico in cui il colore veniva visto con diffidenza e rallentava i processi. Il colore diventa lo strumento perfetto per dimostrare le proprie abilità. Le fotografie sono state definite dal fotografo Joel Meyerowitz “gemme memorabili” di un’America piena di dettagli colorati da immortalare e che irrompono nella triste routine urbana. Irrompono anche in quello che è possibile considerare un pregiudizio infondato e storicamente deviato, secondo cui la fotografia della Maier debba appartenere al bianco e nero e a tutto ciò che comporta. La mostra testimonia invece la grandezza e la versatilità del suo sguardo.

Vivian Maier a colori
Vivian Maier a colori

È possibile visitare la mostra, a cura di Alessandra Mauro, dal 24 ottobre al 19 gennaio 2020 in via Meravigli 5, a Milano alla Fondazione Forma per la Fotografia. È stata realizzata in collaborazione con la Howard Greenberg Gallery di New York ed è accompagnata da un libro edito da Contrasto con testi di accompagnamento del curatore Colin Westerbeck e di Joel Meyerowitz.

Vivian Maier a colori
Vivian Maier a colori

INFORMAZIONI

Via Meravigli, 5 Milano
Biglietto: 5 euro
Ingresso gratuito per i bambini sotto i 12 anni, portatori di handicap con un accompagnatore

ORARI
Lun-mar: chiuso
Merc-dom: 11-20

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