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Una spazialità nel caso. La grammatica scultorea di Grazia Varisco a Milano

 

Grazia Varisco, M77 Gallery, installation view, Ph. Lorenzo Palmieri
Grazia Varisco, M77 Gallery, installation view, Ph. Lorenzo Palmieri

Dal 19 novembre al 29 febbraio 2019 M77 Gallery ospita la personale di Grazia Varisco (Milano,1937), a cura di Danilo Eccher, con una selezione di sculture e installazioni che dialogano direttamente con l’architettura della galleria milanese.

Grazia Varisco è stata protagonista dell’Arte Cinetica e Programmatica degli anni Sessanta, distinguendosi per una grammatica spaziale legata al concetto di caso. Se per Marcel Duchamp (1887-1868) il coefficiente d’arte di un’opera è il rapporto tra ciò che l’artista voleva raccontare ma rimane inespresso e l’insieme di errori e imprevisti che subentrano nel processo di creazione, il lavoro dell’artista milanese si muove senz’altro in questa direzione.

“Nella mia esperienza il ‘caso’ si insinua, come un groviglio confuso, tra probabilità e dubbio. Il ‘caso’ evita, tenta di schivare il ‘caos’ e sistemarsi nello spazio e nel tempo, ignorando la regola che esige precisione, regolarità, ortogonalità, ordine, sequenza cronologica”

Le parole della Varisco accompagnano una ricerca a metà tra le tradizionali Belle Arti e il Design moderno, in strettissimo dialogo architettonico con lo spazio circostante. Lo stesso titolo della mostra Ospitare lo Spazio, rimanda a un cortocircuito per cui le opere d’arte sono ospitate a allo stesso tempo ospitanti rispetto allo spazio in cui si attivano.

Grazia Varisco, M77 Gallery, installation view, Ph. Lorenzo Palmieri
Grazia Varisco, M77 Gallery, installation view, Ph. Lorenzo Palmieri

La mostra si svilupperà sui due piani della galleria, che non rimarranno estranei tra loro ma in pieno dialogo costante. Il pubblico è accolto dall’installazione Oh! (1996), in cui due elementi circolari in ferro scandiscono lo spazio lo spazio architettonico circostante, dall’opera Extrapagina (1983) e da uno straordinario Grande Dépliant (1983-84) di sei metri di lunghezza. Il piano superiore ospita invece i Quadri comunicanti 7+1 (2008), i Quadri comunicanti filo rosso (2008), i Quadri comunicanti Jar (2012) e i Comunicanti in Acciaio (2008), opere che riflettono sulla dicotomia pieno/vuoto mettendo in dubbio l’esistenza di un ordine prestabilito. L’orizzonte scultoreo è spezzato al centro dallo Gnom-one, two, three (1984), grande scultura composta da tre elementi metallici, forme quadrate che piegandosi delineano e ospitano lo spazio senza occuparlo.
La mostra comprende infine l’enigmatica Meridiana (1974), opera da cui ha origine la scultura Gnom-one, two, three, in cui una porzione di perimetro rialzata crea un’ombra che si proietta sul piano in contrasto con le ombre disegnate dall’artista e quattro Spazi Potenziali (1973-76) in cui due telai metallici derivati dal perimetro delle opere stesse, appesi a una griglia di chiodi, creano il disequilibrio e rappresentano, in una sintesi estrema, un’idea di casualità programmata.

 

Grazia Varisco, M77 Gallery, installation view, Ph. Lorenzo Palmieri
Grazia Varisco, M77 Gallery, installation view, Ph. Lorenzo Palmieri

 

Grazia Varisco, M77 Gallery, installation view, Ph. Lorenzo Palmieri
Grazia Varisco, M77 Gallery, installation view, Ph. Lorenzo Palmieri

 

Grazia Varisco, M77 Gallery, installation view, Ph. Lorenzo Palmieri
Grazia Varisco, M77 Gallery, installation view, Ph. Lorenzo Palmieri

 

Grazia Varisco, M77 Gallery, installation view, Ph. Lorenzo Palmieri
Grazia Varisco, M77 Gallery, installation view, Ph. Lorenzo Palmieri

 

Scheda tecnica

Ospitare lo Spazio

Grazia Varisco

a cura di Danilo Eccher

M77 Gallery

via Mecenate 77, Milano1937

www.m77gallery.com

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