Delle tre “edizioni” di “Comedian” realizzate da Cattelan, ben due sono state vendute nella preview, entrambe a due diversi collezionisti francesi, un uomo e una donna
“Le banane sono un simbolo del commercio globale, un doppio senso, e sono un classico dispositivo per l’umorismo“. Si arrampica pericolosamente sugli specchi, il gallerista Emmanuel Perrotin, protagonista decisamente fortunato dell’ultima trovata dell’incontenibile Maurizio Cattelan: che lungi dall’andare in pensione, come annunciato ormai da qualche anno, senza peraltro che nessuno lo prendesse sul serio, continua a infilarne una dietro l’altra. Stavolta è tornato prepotentemente alla ribalta di tutti i media, artistici e non solo: perché allo stand appunto dalla Galerie Perrotin, ad Art Basel Miami Beach, si è presentato con un’installazione che non è azzardato definire scioccante: una semplice banana, attaccata alla parete con del nastro adesivo. Una modalità che una ventina d’anni fa era toccato sperimentare in prima persona al gallerista Massimo De Carlo, appiccicato alla parete con molti pezzi di nastro.
Ma quello che ha stupito ancor di più è il prezzo della provocatoria opera, titolo “Comedian”, ben 120mila dollari: e soprattutto il fatto che delle tre “edizioni” realizzate, ben due sono state vendute nella preview, entrambe a due diversi collezionisti francesi, un uomo e una donna. E la terza? Gallerista e artista hanno deciso di alzare il prezzo a 150mila dollari, e di venderla soltanto ad un museo. E due musei si sono già detti interessati. Domanda scontata: che succede quando la banana inevitabilmente si decomporrà? Nessuna istruzione fornita, ma Cattelan ha già fatto sapere di essere d’accordo se il frutto verrà sostituito da uno fresco…