Scultore dedito alla ceramica, Leoncillo Leonardi si è distinto nel mondo artistico soprattutto grazie alle sue opere informali. Rai5 ne ripercorre la parabola artistica in un documentario che andrà in onda venerdì 10 gennaio alle 21.15.
Si parla di Leoncillo Leonardi, scultore e disegnatore morto a Roma nel 1968 a soli 53 anni, nella puntata di Art Night di questa settimana, in onda su Rai5 venerdì 10 gennaio alle 21.15. Consacrato da due aste internazionali solo nel 2018, figura scomoda e anticonformista, Leoncillo nasce a Spoleto nel 1915. Per tutta la vita rimane fedele alla creta e alla ceramica, materiali che aveva sperimentato nel primo periodo di attività.
Fervente antifascista e comunista partigiano, Leoncillo si allontana dal Pci solo dopo l’invasione sovietica dell’Ungheria. La sua arte rispecchia i temi politici e sociali del primo Novecento (nel ’44 a Roma, realizza la scultura Madre romana uccisa dai tedeschi) e la vicinanza con i seguaci della Scuola Romana, Scialoja, Purificato, Vedova, Fazzini. Nel dopoguerra dimostra la sua abilità di ritrattista, disegnando i volti di attori famosi come Aldo Fabrizi, Gino Cervi, Elsa De Giorgi (sua amica), Eduardo e Peppino De Filippo, Paolo Stoppa e Rina Morelli. Dopo l’allontanamento dall’ambiente comunista, il suo stile si modifica in chiave informale.
Nel programma di Rai5, l’artista viene raccontato dalla nipote Anna Leonardi, che conserva lettere, documenti e oggetti dello zio e che ricorda episodi importanti della sua vita. Colui che Cesleare Brandi definì “uno dei tre grandi scultori italiani con Manzù e Martini”, viene spiegato e commentato negli aspetti più propriamente artistici da Massimo Di Carlo, gallerista, Enrico Mascelloni, storico dell’arte, Marco Tonelli e Renato Barilli, critici d’arte, Stefania Petrillo, storica dell’arte all’Università di Perugia, Mariastella Margozzi, storica dell’arte, Bruno Toscano, professore emerito all’Università Roma Tre e Fabio Sargentini, gallerista e scrittore.