La più grande mostra di Van Eyck di sempre. L’evento dell’anno. Quasi sicuramente la mostra del decennio. Da sabato primo febbraio al 30 aprile il Museum of Fine Arts di Gand (Belgio) presenta 100 opere, fra cui ben 9 capolavori di Van Eyck (un nucleo mai riunito in precedenza) che illustrano l’intera parabola pittorica del gigante fiammingo. I pannelli della pala “Adorazione dell’agnello mistico” guidano il visitatore dentro l’anima e la pittura del maestro di Maaseik, colui il quale portò la pittura ad olio a livelli epici compiendo quella Rivoluzione ottica che dà il titolo alla mostra. Le Fiandre hanno deciso di ribattezzare il 2020 come Anno di Jan van Eyck.
Una mostra sensazionale che raccoglie la metà dei dipinti di Jan Van Eyck arrivati fino ai nostri giorni. Nessun anniversario in particolare sostiene questo eccezionale evento, visto che il grande (e coltissimo) artista nacque nel 1390 e morì nel 1441, se non i 600 anni dalla Rivoluzione ottica compiuta dal genio fiammingo quattrocentesco.
3 i punti della sua Rivoluzione ottica:
- LA TECNICA DELLA PITTURA A OLIO (non il primo, ma colui che la affinò al massimo livello)
- L’OSSERVAZIONE DEL MONDO, una osservazione diretta e scientifica
- LA RAPPRESENTAZIONE DEGLI EFFETTI LUMINOSI, il dipingere la luce, la tridimensionalità
Per rendere tangibile la rivoluzione ottica di van Eyck, il MSK ha riunito le opere del maestro, quelle della sua bottega, copie di opere andate perdute e più di 100 quadri, miniature, sculture e disegni realizzati dai più importanti seguaci e contemporanei di Van Eyck, in particolare i maestri italiani (Benozzo Gozzoli, Masaccio, Pisanello, Paolo Uccello, Beato Angelico).
Più di 100 prestiti internazionali per 13 sale allestite alla perfezione tra i toni dell’ocra, del blu e del bordeaux. Istituzioni come i Musei Vaticani, il Museo National del Prado di Madrid, la Gemäldegalerie di Berlino, la National Gallery di Washington e il J. Paul Getty Museum di Los Angeles hanno concesso in prestito molte loro collezioni. Molte opere importanti arrivano in Belgio o vengono esposte insieme per la prima volta. Serie come i 12 apostoli realizzati dalla bottega di Van Eyck non sono mai stati messe in mostra integralmente al di fuori di Vienna. Le statue dell’Altare di Rimini provengono da Francoforte e sono eccezionali opere in alabastro che per la prima volta vengono esposte accanto alle opere dipinte da Van Eyck.
Al centro della mostra ci saranno gli otto pannelli esterni del polittico dell’Adorazione dell’Agnello Mistico, il capolavoro assoluto di Van Eyck appena restaurato e conservato nella Cattedrale di San Bavone a Gent. Mai prima d’ora tutti e otto i pannelli esterni erano stati riuniti in una mostra fuori dalla cattedrale, e mai prima d’ora avevano interagito con altre opere di Van Eyck o dei suoi contemporanei: dopo il 2020 le opere non lasceranno mai più la cattedrale, rendendo la mostra nel MSK la prima e l’ultima possibilità di vedere i pannelli da vicino e in un contesto più ampio.
Mai prima d’ora tutti e otto i pannelli esterni erano stati riuniti in una mostra fuori dalla cattedrale, e mai prima d’ora avevano interagito con altre opere di Van Eyck o dei suoi contemporanei: dopo il 2020 le opere non lasceranno mai più la cattedrale, rendendo la mostra nel MSK la prima e l’ultima possibilità di vedere i pannelli da vicino e in un contesto più ampio.
Aprirà ufficialmente fra pochissimi giorni la mostra-evento Van Eyck. Una rivoluzione ottica al Museo di Belle Arti (MSK) di Gand, nientepopodimeno che la più grande retrospettiva mai dedicata all’artista, con oltre cento opere nel complesso, fra cui nove capolavori di Van Eyck, un nucleo mai riunito in precedenza.
Van Eyck. An optical revolution” racconta la mitologia che circonda la figura dell’artista e gettare una nuova luce sulla sua tecnica, la sua opera e l’influenza esercitata sia su artisti contemporanei, sia successivi.
LE IMMAGINI IN ANTEPRIMA DELLA MOSTRA