Alberto Giacometti è il grande leader di questa classifica in continuo aggiornamento e probabilmente lo rimarrà per molto tempo ancora. Nemmeno Jeff Koons, superstar dell’arte contemporanea e artista vivente “più pagato in asta” (proprio per la scultura in classifica) è riuscito ad intaccare il podio monopolizzato dall’artista svizzero. Però potrebbe essere proprio lui, con già due due opere in classifica, a scalzare lo scultore esistenzialista nei prossimi appuntamenti in asta. Anche la presenza, due le opere, di Constantin Brâncuși appare significativa.
Ma l’aspetto di gran lunga più significativo è che in un’epoca in cui le sperimentazioni artistiche si fanno sempre più audaci e fantasiose anche in campo scultoreo – per esempio basta guardare le opere di Louise Bourgeois – le opere più care di questa classifica hanno tutte un sapore quasi arcaico. Giacometti, Brâncuși, Modigliani: figure umane e volti che suscitano un sentimento di essenzialità rudimentale, evocative di una connessione mistica (più che mimetica) con i modelli che rappresentano. All’interno di questa schiera di primitive espressioni si collocano le due opere di Koons, stridenti e divertenti, idiosincratiche in un contesto dove la loro presenza si fa specchio e paradossale rinforzo delle opere che le circondano.