Gli arredi di Pietro Lingeri per l’appartamento R. a Milano
Gli arredi per l’appartamento R., situato in via Regina Giovanna a Milano, vengono disegnati ed eseguiti nel 1947. L’archivio Pietro Lingeri conserva cinque disegni comprendenti piante e assonometrie in scala 1:50 e 1:20, le prospettive e la corrispondenza di progetto. L’architetto di origini comasche, sodale di Terragni e membro del Gruppo 7, fu fra i più attivi esponenti della cosiddetta corrente razionalista.
I mobili, destinati ad una esigente committenza borghese, sono caratterizzati da una struttura portante in legno massello a cavalletti incrociati, collegati da correnti a X, forma ripresa con raffinato manierismo nelle eccezionali lampade da parete in tubolare d’ottone. Sia gli arredi che le lampade intessono un sottile rapporto con la tradizione dell’ebanisteria e dell’artigianato lombardo, ma sono al contempo concepiti secondo un processo ideativo tipico dell’architettura radicale della prima metà del XX secolo, che affida alle forme l’espressione delle logiche costruttive di ogni manufatto, sia esso un edificio, o un mobile.
Così, utilizzando le preziose radiche, disposte a macchia aperta a rivestire integralmente le superfici dei buffet del soggiorno, Lingeri delega alla qualità del materiale ogni forma di decorazione, alla quale abdicano volutamente le nette forme geometriche dei volumi. D’altro canto le slanciate strutture a traliccio in legno massello rispondono a una logica tettonica, enfatizzata da forme significanti, ardite ed esasperate al limite dell’instabilità, senza tuttavia cedere all’inserimento di elementi puramente esornativi.
Nell’immaginario più consueto e banalizzante, che anche nella storia del disegno d’interni ha delineato l’ortodossia formale di un presunto “stile razionalista”, l’opera degli architetti aderenti al Movimento Italiano per l’Architettura Razionale (MIAR) è stata ridotta quasi esclusivamente ai geometrici mobili in tubolare metallico curvato, vetro e legno verniciato con colori primari. Gli arredi di Pietro Lingeri per l’appartamento R., se inquadrati in uno studio più ampio delle fonti disponibili per ricostruire l’attività dei protagonisti di quella felice stagione, mostrano invece una ricchezza di riferimenti, una libertà nell’uso dei materiali della tradizione, e una capacità di trasfigurare i saperi tecnici, che travalica la citazione dei precedenti modelli europei – Le Corbusier e Bauhaus sopra tutti – non sfigurando affatto accanto agli ingegnosi arredi di Giuseppe Terragni, di Carlo Mollino, di Franco Albini, o dei BBPR.
Archivi consultati: Archivio Pietro Lingeri, Milano
Bibliografia: Pietro Lingeri 1894-1968, a cura di C. Baglione, E. Susani, Electa, Milano 2004, p. 373
- Tutte le immagini nell’articolo sono lotti che sono stati venduti nell’asta di ARTI DECORATIVE DEL ‘900 E DESIGN del 19-20 giugno 2018 di Via Pitteri 10 a Milano da Il Ponte“
© RIPRODUZIONE RISERVATA Stefano Andrea Poli
Direttore del Dipartimento di Arti Decorative del ‘900 e Design de Il Ponte Casa d’Aste.
Architetto, PhD e docente di storia dell’architettura e dell’arte del ‘900 al Politecnico di Milano
(Department of architecture, built environment and construction engineering, ABC)