Oltre ad essere stato scrittore e saggista, Alberto Arbasino fu anche conduttore, anche se l’esperienza televisiva durò lo spazio di una sola stagione. Il programma da lui ideato si chiamava Match e metteva a confronto, anche generazionale, intellettuali, giornalisti e personalità di spicco. Andò in onda su Rai Due tra il 1976 e il 1977. Dieci puntate che sono disponibili su Rai Play, così se non avete sotto mano un libro dell’appena cosparso maestro della letteratura italiana potete iniziare a conoscerlo sotto un’altra veste.
Mario Monicelli versus Nanni Moretti dicevamo, si perchè i due non si risparmiano stoccate di sorta nella prima puntata di Match, un titolo quanti mai azzeccato visto i toni piuttosto accesi. “Sei un buon regista che si è fatto una grande pubblicità. Sei stato il press agent più straordinario che ci sia da quarant’anni ad oggi. Il tuo film è grazioso, ma ti assicuro che è molto meno di quello che tu creda”. Queste le lapidarie parole che Monicelli rivolge al suo collega ventiquattrenne e al suo film d’esordio Io sono un autarchico. La discussione tra i due registi nel corso della puntata non diventa mai eccessiva, al contrario di quanto succede oggi in maniera pressoché continuativa in ogni trasmissione, sopratutto se si invitano professionisti del più becero baccano, tipo, facendo un nome a caso, il tanto amato Vittorio Sgarbi.
Ma questo è solo piccolo assaggio di Match. Nelle successive nove puntate vediamo alternarsi personalità del calibro di Alberto Moravia, Edoardo Sanguineti, Indro Montanelli, Giorgio Bocca, Susanna Agnelli e Lidia Ravera, Giorgio Albertazzi e Memè Perlini. Insomma un parterre davvero d’eccezione che regala uno spaccato d’epoca unico: la prima, e anche la più superficiale, cosa che balza all’occhio è il pubblico ma anche gli invitati che fumano tranquillamente in studio. Ma dentro ovviamente ci trovate molto di più. Quindi se non avete sotto mano Anonimo Lombardo, Fratelli d’Italia o Ritratti Italiani del compianto Arbasino potete approfondire la sua personalità ascoltando le sue parole da conduttore e intervistatore. Una preziosa testimonianza che in questi giorni fa anche compagnia. E poi Arbasino coi baffi va visto a tutti i costi!
