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Diari d’amore, Natalia Ginzburg secondo Nanni Moretti

Photo: © Luigi De Palma
Photo © Luigi De Palma

Per la sua prima pièce teatrale sold-out, Nanni Moretti dirige al Teatro Grassi un dittico che comprende “Fragola e panna” e “Dialogo” di Natalia Ginzburg

Nanni Moretti per la sua prima regia teatrale ha scelto due commedie di Natalia Ginzburg, Fragola e panna e Dialogo, la cui scrittura si avvicina notevolmente all’immaginario che ha contribuito a consolidare il successo cinematografico dell’artista. Dialogo, il primo ad andare in scena, è più che altro la somma di due monologhi, quello di una donna che si appresta a confessare al marito che ha un amante, il suo migliore amico, e quello di un marito che pur bistrattando tanto la moglie non ne può fare a meno, fosse anche solo per aver qualcuno da criticare. La storia, tratta da Paese di mare e altre commedie, del 1971, è ambientata a Roma alla fine degli anni ’60 anche se la coppia borghese protagonista, in piena crisi coniugale, ma soprattutto personale, potrebbe essere in qualsiasi luogo e in qualsiasi tempo.

Sdraiati in un letto, che è quanto più lontano dall’essere un talamo, i due si ritrovano avvolti dalle cose taciute, dalle insoddisfazioni, accomunati solamente dall’incapacità di ascoltarsi l’un l’altra. Michele, l’amante che le ha promesso una nuova vita e l’amico che dovrebbe aiutare lui a pubblicare un libro così da vincere il Premio Salsomaggiore, è il Godot della situazione. Si confessano senza voler esser perdonati, forse solo perché è l’unica cosa che resta da fare. Non è un atto d’amore (il dubbio è che vi sia mai stato) ma di ulteriore egoismo. Cosa resta quando non resta più niente? Come nelle migliori liti da manuale, tutto viene messo in discussione: la capacità di realizzarsi nel lavoro, il valore dell’amicizia, il senso dei rapporti familiari, la gestione della casa. In quella penombra emotiva, il letto diventa un palcoscenico di riflessioni profonde e di introspezione, dove l’incertezza si fonde con la vulnerabilità, pur aprendo la strada a una possibile, seppur difficile, riscoperta di sé e dell’altro.

Photo © Luigi De Palma

Il sipario si apre di nuovo sul fatiscente mondo borghese, una coppia che vive di apparenze, talmente consumata dal cinismo che fatica a irrompere nel loro simulacro esistenziale anche la disperazione, quella di una “randagia”, figura cara alla Ginzburg, scappata dal marito violento. Panna e fragola, scritto nel 1966, parla di quattro donne intrappolate nel girone delle delusioni: la padrona di casa, stanca di un matrimonio farsa, sua sorella, il cui mondo sembra privo di interessi profondi, la giovane vittima che si è infatuata di un uomo maturo (almeno anagraficamente) e la cameriera, stufa di non ricevere direttive dai padroni. In questo intricato gineceo, frustrazioni e malintesi si accavallano senza sciogliersi sul finale: la vicinanza dura poco poi lo scoramento prende il sopravvento e tornano tutte alla propria disperazione.

Entrambe le opere convergono nella raffigurazione di un contesto borghese in una crisi profonda, con matrimoni infelici, convenzioni sempre più difficili da mantenere, uomini che si manifestano più per la loro assenza che per altro mentre le donne disorientate si ritrovano in spazi fisici e mentali claustrofobici.

La pièce nel suo insieme pone l’accento sulla condizione femminile ma non c’è lieto fine, le donne sono stremate mentre gli uomini – pur sempre nella disperazione – hanno comunque la meglio.

Nanni Moretti sceglie il “teatro delle chiacchiere” senza sentenze e veri epiloghi, dove trova spazio la parola più che l’azione, una scelta che è una calzante metafora di questi poveri borghesi che non sanno amare e quindi neanche vivere.

Diari d’amore
Dialogo • Fragola e panna (sold out)
14 – 26 novembre 2023, Milano
Teatro Grassi
www.piccoloteatro.org

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