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Ecco com’è fatto il Coronavirus. Prime foto realizzate all’ospedale Sacco di Milano

Ecco com’è fatto il Coronavirus Ecco com’è fatto il Coronavirus
Ecco com’è fatto il Coronavirus
Ecco com’è fatto il Coronavirus

Con un ingrandimento di 30mila volte il Laboratorio di Malattie Infettive dell’università Statale-ospedale Sacco è riuscito a realizzare al microscopio elettronico le prime foto delle particelle virali del Coronavirus

Molti, bypassando la reale preoccupazione se non angoscia per la pandemia che sta investendo tutto il mondo, si erano lasciati andare a considerazioni estetiche. Apprezzando, proprio da un punto di vista visuale, le ipotetiche ricostruzioni grafiche di come avrebbe potuto essere il Coronavirus. Che per giorni, per settimane, hanno frequentemente accompagnato articoli o post che trattavano appunto del COVID19.

Ora quelle gradevoli proposte multicolorate andranno accantonate. Perché il Laboratorio di Malattie Infettive dell’università Statale-ospedale Sacco di Milano è riuscito a realizzare al microscopio elettronico le prime foto delle particelle virali del Coronavirus.

Ci è riuscito il gruppo coordinato dai professori Massimo Galli e Gianguglielmo Zehender. In collaborazione con l’Anatomia Patologica diretta dalla professoressa Manuela Nebuloni del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche Luigi Sacco.

Nelle foto, hanno spiegato gli scienziati, “si osservano chiaramente, ad un ingrandimento di 30000X, le particelle virali di Sars-CoV-2, adese alle membrane sulla superficie e all’interno di cellule Vero E6 utilizzate per l’isolamento“. Mentre un’altra immagine rappresenta invece “la combinazione di 2 immagini a diverso ingrandimento (50000X e 140000X) che mostra le particelle virali con la tipica ultrastruttura caratterizzata dalla corona di glicoproteine superficiali“.

https://www.asst-fbf-sacco.it/

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