Com’è cambiata la vita degli artisti durante la quarantena? Come sono mutate le loro abitudini, il loro sentire, il loro lavoro?
L’aria sospesa, gli spazi dilatati, i silenzi, il fluire sordo del tempo. L’attesa pervasa di un chiarore surreale e indefinito che scandisce le vite della quarantena. Abbiamo chiesto a una serie di artisti di raccontarci lo scorrere del tempo dalle proprie case, trasformate in temporanei atelier. La vita di un artista ai tempi della pandemia.
I tempi di Andrea Martinucci
Come passi la giornata, dove e come dipingi ora?
Sono fuori dalla mia casastudio di Milano. Ho portato con me il necessario, il mio kit di sopravvivenza. Dentro la valigia ho messo mutande, un telo da proiezione, colori acrilici e qualche maglietta, questa cosa già mi successe qualche anno fa, in una situazione del tutto differente. Mi sono ritrovato a riscoprire il disegno perché vedo in questo atto qualcosa di primitivo che mi permette di entrare in contatto con dei pensieri profondi, intimi.
Tempo, Spazio, Suono. Concetti ricalibrati, relativi, riformulati…
Leggere, scrivere, riflettere, altro…
Prima cosa che farai quando finisce la quarantena?
Ci penserò quando tutto questo finirà.