Sulle note di “Nessun Dorma” una selezione di foto di Mc Curry mostra il lato più intimo del nostro paese: quello dei borghi, delle feste patronali, delle infiorate, dell’arte del saper vivere tutto italiano
L’Italia mi ha richiamato a sé più volte di quante ne potrei contare. Vivere bene e pienamente: è questa la filosofia di vita degli italiani, e la gioia di vivere non li ha mai abbandonati neppure in questo periodo. Durante la sfida mondiale al Covid-19, gli italiani hanno mostrato altruismo e coraggio nell’affrontare una tragedia inimmaginabile e nessuno dubita che riusciranno a trionfare su questa avversità. Sono vicino al popolo italiano. Siete sempre nel mio cuore”.
Con questa dichiarazione d’amore, Steve Mc Curry (Philadelphia, 1950) introduce il toccante video in cui, sulle note di ‘Nessun Dorma” si susseguono alcune fotografie d’autore realizzate durante uno dei suoi numerosi soggiorni in Italia.
Anche uno come lui – forse il più conosciuto dal pubblico più giovane tra i grandi maestri della fotografia contemporanea – non è più libero di girare il mondo alla ricerca dell’attimo fuggente. Passa le sue giornate a riordinare l’archivio e forse è proprio durante uno di questi “passatempi” che alcune foto scattate nel Bel Paese hanno ispirato questo affettuoso tributo.
Non la maestosità delle rovine dell’Impero Romano, lo splendore del Barocco, le grandi architetture o gli scorci a strapiombo sul mare. Quella di Mc Curry è un’Italia più intima e “provinciale”, l’Italia delle persone.
Lo ha anche sottolineato nel suo blog a proposito del suo Tributo all’Italia:
La parte migliore dell’Italia sono le persone. L’ospitalità del popolo italiano è senza rivali. Non c’è posto più amichevole sul pianeta.
Del resto, imprimere l’anima di un luogo in un’immagine attraverso i volti delle persone è quello che caratterizza principalmente i suoi lavori in giro per il mondo. Soprattutto quando gli occhi di quei volti parlano di teatri di guerra, violenze e sopraffazioni. E’ infatti un volto, il suo scatto più celebre, l’ormai iconica “Ragazza afgana” apparsa sulla copertina del National Geographic nel 1984.
È un amore ricambiato, quello tra il fotografo statunitense e l’Italia. Le sue mostre nel nostro paese registrano sempre un gran numero di visitatori soprattutto tra i più giovani che in qualche modo ritrovano nei suoi ritratti in giro per il mondo, quel sottile filo che ci unisce l’uno all’altro.
Il sorriso, l’arte del saper vivere, la convivialità degli italiani dunque, ma anche i pittoreschi borghi dell’Umbria. L’atmosfera sospesa della Sicilia, le feste paesane, la devozione, i tesori della terra baciata dal sole. Gli inconfondibili colori della campagna toscana e la magia incantata di Venezia. Non potevano mancare le infiorate che impegnano le nostre nonne durante il Corpus Domini. Quando ne vide una in Umbria, Mc Curry rimase sbalordito da questa incredibile forma d’arte effimera capace di tenere impegnata una intera comunità per giorni.
“The Soul of Italy“. L’anima dell’Italia, firmata Steve Mc Curry.