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Venice Galleries View, andare per gallerie a Venezia ai tempi del coronavirus. Il meglio, in formato digitale

BEATRICE BURATI ANDERSON BEATRICE BURATI ANDERSON
Venezia
Venezia

La laguna di Venezia sta affrontando momenti molto difficili: dall’acqua alta di novembre all’attuale emergenza sanitaria. E’ forte la voglia di ripartire del mondo dell’arte anche se, per ora, si può accogliere il pubblico solo attraverso porte virtuali. A questo proposito nasce Venice Galleries View, un progetto promosso da nove gallerie d’arte contemporanea, tutte dirette da donne, nato per valorizzare e sostenere l’arte a Venezia e creare un circuito di rete attivo il quale va ad arricchire l’offerta già messa a disposizione da musei e fondazioni della città.

Le gallerie associate a quest’iniziativa sono la GALLERIA ALBERTA PANE, la BEATRICE BURATI ANDERSON, CATERINA TOGNON, la GALLERIA DOROTHEA VAN DER KOELEN, IKONA GALLERY, MARIGNANA ARTE, MARINA BASTIANELLO GALLERY, la GALLERIA MICHELA RIZZO e VICTORIA MIRO.

L’iniziativa, che nacque nel 2017, è ora munita di un sito web che mostra sia la totalità delle gallerie partecipanti con le loro proposte offerte durante questa difficile situazione, sia mette a disposizione un archivio che raccoglie le attività passate del circuito galleristico (pensiamo ad esempio alla Gallery Weekend).

Nel periodo pandemico odierno, in cui gli spazi reali delle gallerie non sono accessibili al pubblico, Venice Galleries View ha lanciato un progetto chiamato Storage, il quale permette ai visitatori virtuali di scoprire settimanalmente un’opera d’arte scelta da ogni galleria. Come funziona? Ciascuna galleria, attingendo dal proprio magazzino, sceglie personalmente quale opera caricare sulla piattaforma web e permette attraverso un semplice click sull’opera presentata di ottenere più informazioni sull’interpretazione della stessa, sull’artista e sul suo intero progetto artistico.

Venice Galleria Alberta Pane
Galleria Alberta Pane

Ad esempio, la settimana che termina il 26 aprile, la galleria Alberta Pane ha proposto l’opera di Marcos Lutyens Island Ark(2019), la quale fa parte di un progetto più amplio dedicato alle petrolifere dismesse; la Beatrice Burati Anderson Art Space & Galleryespone la fotografia Cartografia del mare (2017) di Ilaria Abbiento; Caterina Tognon ha invece deciso di mostrare la scultura di Richard Marquis American Acid Capsule(1970) una grande pillola in vetro decorata con i simboli e i colori della bandiera americana; La Galleria Dorothea van der Koelen presenta invece Lore Bert con l’opera  Kant – Trancendental Aesthetics (1998); Ikona Gallery propone Sonia Costantini con Rosso Fuoco (2017), un’opera concettuale dal rigore formale; Marignana Arte seleziona l’opera Iconographies 82_2(2019) di Quayola; la Marina Bastianello gallery presenta invece Wishes(2016) di Matteo Attruia; la Galleria Michela Rizzo porta l’opera di Antonio Rovaldi Dear Karen (Looking for two steps in Central Park) (2020), una sequenza di quattro immagini con una breve lettera ricevuta da Karen Schiff, ed infine si conclude con la Victoria Miro Venice con Emily with Sugar I (2016) di Chantal Joffe.

Tutte le opere proposte virtualmente su Venice Galleries View – Storage sono disponibili, quindi se qualche visitatore fosse interessato ad acquistare o scoprire di più riguardo alle opere è molto semplice: deve scrivere all’indirizzo di posta elettronica di ogni galleria cliccando nel riquadro giallo “Contatta la Galleria”.

BEATRICE BURATI ANDERSON
BEATRICE BURATI ANDERSON

La strategia comune Storage si inserisce perfettamente in un sistema che, riportando le parole di Tiziano Scarpa, considera le gallerie come “valvole che erogano l’epoca in cui viviamo, e anticipano quella in cui presto vivremo, perché i loro orologi sono sempre spostati un po’ più avanti. Le gallerie d’arte contemporanea svolgono questo compito vitale: rinnovare il tempo, per garantire la salute di un organismo che altrimenti sarebbe fatto soltanto di eredità, di monumenti, di ricordi solidificati; e spesso, anche, della loro messa in vendita grossolana, in forma di souvenir e carabattole. Le gallerie d’arte contemporanea danno una possibilità al nuovo, all’imprevedibile, a ciò che ancora non c’era. Lo cercano con passione e libertà, lo aiutano a scaturire. Questa mappa ti invita a scoprire le sorgenti dove traboccano i giorni che verranno. Prova a seguirla. Scopri l’inaspettato.”

GALLERIA MICHELA RIZZO
GALLERIA MICHELA RIZZO
LA GALLERIA DOROTHEA VAN DER KOELEN
LA GALLERIA DOROTHEA VAN DER KOELEN

 

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