Foreste tenebrose, fatte di morbido pastello, acquarellate. Toni cupi, toni chiari e brillanti, tratto a volte languido, altre volte deciso. Alcune sembrano macchie dalle forme precise, derivate da un abile uso dell’aerografo. Altre volte sembra ci si svegli di colpo dentro uno sogno surreale. Tutto intorno è calmo e inquieto allo stesso tempo. Sono i paesaggi di Nicolas Party (Losanna, 1980), artista svizzero che lavora a New York, in mostra da Hauser&Wirth da oggi sul sito della galleria.
Dal 7 maggio la galleria Hauser & Wirth propone, in una mostra online, l’ultimo corpus di opere acquarellate dell’artista. La mostra si riallaccia a quella ospitata negli spazi della galleria di Los Angeles lo scorso febbraio, intitolata “Sottobosco”, che ha riscosso grande successo. Ma se con “Sottobosco”, Party immagina una foresta lussureggiante dal ricco e fitto sottosuolo, nella produzione “Canopy” l’artista cambia prospettiva, sposta la visuale verso l’alto, sondando il territorio dell’aria e della luce, abitato dalle cime degli alberi. Undici paesaggi acquarellati, tutti prodotti durante il periodo di quarantena, nel suo studio a New York.
Party dipinge paesaggi con la tecnica dell’acquerello, metodo usato di frequente da maestri quali Charles Burchfield, George Grosz, Georgia O’Keeffe, and William Turner, a cui si ispira. Il ciclo di dipinti intitolato “Canopy” (che potrebbe avere, fra i vari significati, anche quello di “chioma”) invita gli spettatori a riflettere sulla pittura di paesaggio nel contesto contemporaneo. Party spiega che “Nel corso della storia, gli alberi sono stati presenti in così tante storie, leggende e religioni. Sono uno degli elementi più importanti nella cultura umana. Oggi sono anche uno dei principali promemoria delle nostre paure e ansie per il futuro. Quanti alberi vengono dipinti oggi? E quanti alberi stanno bruciando? “
L’infanzia di Party, passata in Svizzera immerso nella natura, è il motore che muove la sua arte. Afferma il pittore: “Una delle prime cose che disegni da bambino sono gli alberi. Le linee instabili sulla carta ricordano, per loro struttura, la forma di un albero. Una linea sormontata da un cerchio crea uno spazio, ci mostra dove è il cielo e dove il terreno … Gli alberi sono alfabeti della natura. L’infinita flessibilità del linguaggio visivo dell’albero rende la sua esecuzione continuamente giocosa”.
Party si è spesso misurato anche con la tecnica del murale. RxArt (un’organizzazione senza scopo di lucro che collabora con artisti contemporanei incaricati di trasformare sterili strutture sanitarie in ambienti stimolanti e pieni di bellezza) gli ha affidato l’incarico di creare un murale di oltre 80 metri per l’ospedale pediatrico di Los Angeles. Lugano inoltre è pronta ad accogliere l’artista con una mostra al MASI, in arrivo a breve.