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Il mondo che verrà: una mostra virtuale raccoglie lo sguardo di 50 fotografi sul futuro imminente 

Mongolia, Migranti climatici | © Simone Tramonte

Si può fotografare il futuro? Da Rankin a Zoe Vincenti, da Giovanni Gastel a Marta Giaccone, 50 autori internazionali rispondono alla domanda con un’immagine che parla del “dopo”. Il risultato è la mostra nativa digitale di IL MagazineMUDEC PHOTO Il mondo che verrà, in scena online per tre mesi.

Mai come in questo periodo il pensiero del futuro prossimo desta più angoscia. Non sappiamo quando rivedremo i nostri amici più cari, se e come ci sarà concesso di prenderci una vera vacanza, quando torneremo ad appropriarci di poche fondamentali certezze utili al benessere fisico e mentale. È per riflettere, insieme, su ciò che ci aspetta una volta superata la pandemia che IL, mensile de Il sole 24 ore e MUDEC PHOTO hanno chiesto a 50 autori internazionali di condividere una propria visione del “dopo” imminente. Il risultato è la mostra nativa digitale Il mondo che verrà, un’antologia di sguardi sul futuro da fruire online sulla piattaforma IL Magazine.

Isola di Procida | © Marta Giaccone

Tra i fotografi che hanno risposto all’appello, il romano Simone Tramonte riporta l’attenzione sull’emergenza climatica, definita da molti quale “una pandemia al rallentatore”. In effetti, la ripresa economica post-lockdown rischia di creare ingenti danni all’ambiente, che in questi mesi ha goduto di una momentanea tregua. Giovanni Gastel interpreta il domani come un volo libero e spensierato verso l’alto, dove però le nuvole hanno in serbo nuovi ostacoli da sormontare.

Assomiglia a una spiaggia di Procida, invece, il futuro di Marta Giaccone: un’oasi di pace in cui la gente si gode l’aria aperta, ma con maggiore riguardo per ciò che ha intorno. Dal canto suo, il britannico Rankin rimane fedele al proprio stile ritraendo una mano avvolta in un guanto usa e getta, ma pur sempre ornata di vistosi anelli.

Adriana in the sky | © Giovanni Gastel

A concludere la mostra virtuale, l’autoritratto di Zoe Vincenti con il figlio appena nato, in piena pandemia: simbolo universale di rinascita e speranza in un domani fatto di rispetto per il mondo che ci ospita.

La mostra rappresenta l’evento speciale a cui ha dato vita il numero del mensile IL di maggio, in edicola da giovedì 30 aprile con Il Sole 24 Ore, che ha coinvolto 16 scrittori, filosofi, fisici, ingegneri, demografi per provare a immaginare in esclusiva quello che ci aspetta “dopo”, accostando le proprie previsioni alle visioni dei fotografi.

Autoritratto, Zoe e Noah: 2 giorni dopo il parto, Milano, aprile 2020 | © Zoe Vincenti

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