Raccogliere centinaia di migliaia di diapositive che costituiscono le memorie di persone sconosciute per dar vita a un archivio collettivo, storico e sociale, di fotografia amatoriale. Questo l’obiettivo del regista inglese Lee Shulman che, insieme a Emmanuelle Halkin, ha dato vita a The Anonymous Project. Tutta la storia nella web serie di Arte in italiano Ginnastica Culturale.
Capitava alla riunioni di famiglia a Natale, o al compleanno del nonno, stretti al buio sul divano con lo sguardo rivolto verso l’alto. Un fascio di luce che illumina i visi per poi scomparire il tempo di un altro click. Era un po’ come stare al cinema, solo che quello a cui si guardava, proiettato su un telo bianco o direttamente sul muro, erano i ricordi della famiglia immortalati su pellicole a colori, poi montate su supporti in plastica. Tra tutti, l’addetto al proiettore, che si occupava di far scorrere le immagini al ritmo dettato dall’entusiasmo del vederne apparire una piuttosto che un’altra, di ribaltare là dove la diapositiva era stata inserita al contrario. Un tuffo nel passato con gli occhi e con il cuore.
E se un giorno le nostre fotografie, quelle raccolte e conservate nel corso di decenni, finissero nelle mani di sconosciuti dall’altra parte del mondo? Non sconosciuti qualsiasi, ma una coppia di amici appassionati che provano ad immaginare la nostra vita, e poi magari ci fanno pure una mostra aperta al pubblico. Non sarebbe forse come rivivere una seconda volta? Questo è successo alle migliaia di persone immortalate dalle diapositive che sono finite nelle mani di Lee Shulman ed Emmanuelle Halkin. I due, lui regista e lei curatrice, hanno fondato The Anonymous Project: un archivio digitale che mira a costruire una memoria collettiva, storica e sociale, a partire dagli scatti di fotografi amatoriali da tutto il mondo.
Il risultato è una goduria per gli occhi di chi ama perdersi nei ricordi, per lo più ambientati nei mitici anni ’60 e ’70. Ma anche, e soprattutto, la testimonianza che ogni memoria individuale, se condivisa, diventa memoria collettiva e costituisce valore per l’intera società. La storia completa è nel documentario prodotto da La Blogothèque e Milgram disponibile su Arte in italiano.