La porta del teatro, il locale di Parigi dove nel 2015 un attentato terroristico provocò 90 morti, con sopra un dipinto di Banksy raffigurante una donna in lutto, era stata rubata il 26 gennaio 2019
Banksy non riesce a dar tregua al mondo dell’arte e della comunicazione. Se solo stamane è circolata l’immagine della sua nuova opera dedicata all’abbattimento a Bristol della statua di uno storico mercante di schiavi, ora è un fatto di cronaca a riportare velocissimamente il primo piano il celebre anonimo artista.
“Il ritrovamento è stato possibile a seguito di indagini condotte dalla Procura distrettuale in collaborazione con gli organi di polizia e con la magistratura francese”. È una nota del procuratore distrettuale dell’Aquila, Michele Renzo, a contestualizzare il clamoroso evento. Ovvero il ritrovamento in Abruzzo della porta dell’uscita di soccorso del teatro Bataclan, il locale di Parigi dove il 13 novembre 2015 un attentato terroristico provocò 90 morti, con sopra un dipinto di Banksy raffigurante una donna in lutto.
La porta, con il dipinto apparso a fine giugno 2018, era stata rubata il 26 gennaio 2019: “l’opera di Banksy, simbolo di raccoglimento e che apparteneva a tutti, residenti, parigini, cittadini del mondo, è stata rubata“, scrisse in quell’occasione il Bataclan. “L’essenza stessa dell’arte urbana è di dare vita ad un’opera d’arte in un ambiente particolare. E siamo convinti che questa opera aveva un senso solo in questo posto. È per questa ragione che avevamo deciso di lasciarla, libera, nella strada, accessibile a tutti“.
Ora la svolta: con i Carabinieri della compagnia di Alba Adriatica, in provincia di Teramo, che l’hanno ritrovata in un casale della campagna abruzzese. Al termine di indagini condotte dalla Procura distrettuale dell’Aquila. Come è potuta arrivare in Italia? A presto maggiori dettagli, con una conferenza preannunciata dal procuratore Renzo.
