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La più antica scultura lignea dell’Occidente. Nuove indagini sul Volto Santo di Lucca

Volto Santo di Lucca, VIII-IX sec Volto Santo di Lucca, VIII-IX sec
Volto Santo di Lucca, VIII-IX sec
Volto Santo di Lucca, VIII-IX sec. d.C, Cattedrale di Lucca, courtesy foto Lucio Ghilardi

Le nuove acquisizioni confermano che si tratta del primo e unico Volto Santo, arrivato a Lucca nel 782 d.C.. E non di un’opera del XII secolo, replica di un originale più antico andato perduto

Per secoli molto è stato scritto sul Volto Santo, ma sempre in termini di fede e religiosità. Solo nel XX secolo ha preso avvio un nutrito dibattito critico sulla sua datazione e caratteri di stile”. Si apre così l’intervento con il quale Annamaria Giusti, già direttrice all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, annuncia i risultati delle indagini diagnostiche con il metodo del carbonio 14 eseguite per la prima volta sul celebre Volto Santo di Lucca. Che hanno dato un risultato eclatante: la scultura è databile tra gli ultimi decenni dell’VIII e gli inizi del IX secolo.

Le nuove acquisizioni confermano infatti che si tratta del primo e unico Volto Santo. Che un antico testo creduto leggendario affermava essere arrivato a Lucca nel 782 d.C.. E non di un’opera del XII secolo, replica di un originale più antico andato perduto, come gli studi di storia dell’arte ritenevano fino ad oggi. Alla luce dei nuovi dati, il Volto Santo di Lucca (altezza cm 247) è la più antica scultura lignea dell’Occidente, sorprendentemente arrivata integra ai giorni nostri.

 

Volto Santo di Lucca, VIII-IX sec. d.C, Cattedrale di Lucca, courtesy foto Lucio Ghilardi
Volto Santo di Lucca, VIII-IX sec. d.C, Cattedrale di Lucca, courtesy foto Lucio Ghilardi

Le indagini hanno preso spunto dalle Celebrazioni per i 950 anni dalla rifondazione della Cattedrale di Lucca, che cadono in questo 2020, con l’Opera del Duomo che ha affidato a prestigiosi istituti pubblici le ricerche diagnostiche. E proprio gli esami eseguiti per la prima volta con il metodo del carbonio 14, nella sede di Firenze dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare CHNet – Cultural Heritage Network, su tre campioni di legno della scultura e su un frammento di tela applicata sulla superficie lignea fin dall’origine, hanno dato il risultato eclatante: l’opera è databile tra gli ultimi decenni dell’VIII e l’inizio del IX secolo.

In autunno riprenderà il programma delle Celebrazioni, tra cui il riallestimento della Cappella con il monumento funebre di Ilaria del Carretto. Celeberrimo e toccante capolavoro di Iacopo della Quercia.

www.museocattedralelucca.it

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