La segretissima ricetta del cioccolatte al gelsomino del Granduca di Toscana Cosimo III viene svelata. Nel nuovo video del MiBACT, per promuovere il patrimonio culturale italiano, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ci racconta la storia del famoso cioccolato fiorentino.
Un alimento che non si può non amare, dai più piccoli ai più grandi il cioccolato è adorato da tutti. Ad oggi, sono innumerevoli gli usi del cioccolato che viene usato come antidepressivo, per creare torte e sculture, ma anche come prodotto per il corpo per poi approdare al classico cioccolato in pezzi da mangiare o sciolto da sorseggiare.
Proprio quest’ultimo nasconde una storia molto interessante, una ricetta segreta che rese la bevanda al cioccolato qualcosa di speciale nel territorio Italiano.
Il cacao arrivò in Italia alla fine del 500 e a Firenze, a partire dal 1668, si diffuse l’abitudine di bere cioccolata proprio come era già di usanza in Spagna. Nel secondo ‘600, nella città toscana, si sviluppò una grande industria cioccolatiera, ma fu sopratutto alla corte di Cosimo III dove si sperimentarono innumerevoli ricette.
Il Granduca di Toscana era così amante del cioccolato e fiero delle creazioni, che fece di una ricetta in particolare segreto di stato. Stiamo parlando del famosissimo cioccolatte al gelsomino cui caratteristica era il profumo intenso del fiore che rilasciava il cioccolato. Un’intuizione geniale e amata poi da tutti. Il cioccolatte al gelsomino si realizzava con polvere di cacao, insieme alla vaniglia, alla cannella e ai fiori di gelsomino freschi della durata di “dieci o dodici giorni”.
Era importante, durante la preparazione, utilizzare temperature moderate per non far perdere alla bevanda il profumo dei petali.
Una volta ultimata la ricetta il cioccolatte al gelsomino poteva essere consumato sia caldo che freddo in tazzine di terra apposite.
