Il MAMC di Saint-Étienne riapre al pubblico a partire dal 1° luglio. Oltre alle mostre già in corso prima del lockdown, una nuova inaugura: The Perceiving Body, dedicata a Robert Morris e incentrata sulla sua produzione degli anni ’60 e ’70.
Anche per il Museo d’arte moderna e contemporanea di Saint-Étienne, polo culturale a un’ora da Lione, è giunto il tanto atteso momento della riapertura. Nuove regole accompagnano il visitatore, dall’uso obbligatorio della mascherina per gli over 11 alle visite guidate con un limite di sette partecipanti. Ad inaugurare, la mostra-evento dell’estate The Perceiving Body che rende omaggio a Robert Morris, artista americano scomparso nel 2018. In scena fino al 1° novembre 2020, la mostra si concentra sui primi lavori dell’artista, dall’inizio degli anni ’60 alla fine degli anni ’70. In questo periodo, Morris ha dato luce a quelle che vengono oggi considerate come opere canoniche dell’arte minimale e post-minimale. Realizzata in co-produzione con il Mudam Luxembourg, l’esposizione si avvale di prestiti internazionali e di una consistente collezione appartenente al museo, che già nel ’74 gli consacrava una personale.
Prosegue fino al 3 gennaio 2020 la mostra Maurice Allemand o come l’arte moderna arrivò a Saint-Étienne, che rintraccia la storia della collezione del museo a partire da archivi in gran parte inediti. Un’occasione per scoprire, a fianco dei celebri capolavori, le opere di artisti ancora oggi poco noti. C’è tempo fino al 30 agosto per visitare Firenze Lai. L’equilibrio dei bianchi, prima personale europea dell’artista di Hong Kong, che presenta un insieme di opere in cui personaggi anonimi si evolvono su sfondi neutri. Lo stesso vale per la mostra di Alexandre Leger, artista contemporaneo che gioca con il linguaggio attingendo dalla poesia o dalla canzone per far luce o contraddire le scene disegnate.
Informazioni
Rue Fernand Léger – 42270 Saint-Priest-en-Jarez
tutti i giorni tranne il martedì 10-18
biglietto intero 6,50; ridotto 5; gratuito under 25