Riapre dopo due anni di restauri la Cappella di Sant’Aquilino, fulgida testimonianza della Milano romana e paleocristiana, nel cuore della Basilica di San Lorenzo Maggiore a Milano. L’attesa riapertura era prevista per lo scorso febbraio, ma a causa del lockdown è stata rimandata al 15 luglio, segnando così simbolicamente l’inizio della ripresa post Covid e – come sostiene il Monsignor Gianni Zappa, decano del Centro storico, “un grande esempio di working team e di lavoro di squadra”.
Preceduta da un atrio, Sant’Aquilino si presenta di forma ottagonale e risalente tra la fine del IV e la prima metà del V secolo dopo Cristo. L’antico mausoleo – forse voluto dalla regina Galla Placidia, figlia dell’Imperatore Teodosio, conserva meravigliosamente tutte le sue strutture e i preziosi lacerti degli apparati decorativi musivi, tra cui a sinistra il Cristo Elios su un carro trainato da cavalli bianchi che attraversa il cielo dorato e a destra il mosaico interamente conservato del Cristo Magister tra gli Apostoli.
Eppure nonostante la bellezza, prima di questi lavori i mosaici avevano perso lucentezza, la pitture erano piene di efflorescenze, scurite e ingiallite dai restauri ormai datati. Grandi sforzi sono stati condotti dal punto di vista dell’architettonico per dare una commovente e vitale importanza alla luce: di giorno aprendo le finestre tamponate sulle due pareti alte del vestibolo, la notte con l’ausilio di led e luce artificiale.
Il risultato è “un caleidoscopio ravvivato dalla luce”, come sostiene la soprintendente Antonella Ranaldi. Il restauro di Sant’Aquilino rappresenta l’inizio di un progetto che miri a esaltare l’intera Basilica di San Lorenzo Maggiore, definita fin dal Medioevo come “una della chiese più belle del mondo”. I lavori, costati circa 600mila euro, sono stati possibili soprattutto grazie alle Fondazioni bancarie Cariplo e Banca del Monte di Lombardia, ma anche grazie alle attività di crowfunding della comunità cristiana. La Cappella di Sant’Aquilino diventa così simbolo di altruismo e di capacità di rimergere, come la fenice, dalle sue ceneri: da giovedì 16 luglio l’ingresso sarà aperto al pubblico al costo simbolico di 1 o 2 euro. Una bella ripartenza dopo questi mesi di stallo.